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MercatiPrimo piano Dom 22 gennaio 2023

Borsa cinese, l'Anno del Coniglio può trasformarsi in quello del Toro: le azioni su cui puntare

In Cina inizia oggi l'Anno del Coniglio che per la Borsa può trasformarsi in quello del Toro. Ecco le azioni da tenere d'occhio Borsa cinese, l'Anno del Coniglio può trasformarsi in quello del Toro: le azioni su cui puntare
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

L’Anno del Coniglio può diventare quello del Toro in Borsa

Inizia oggi l’Anno del Coniglio in Cina, che può far correre veloce la Borsa cinese. Dopo aver archiviato il peggior risultato di sempre – l’indice Msci è sceso del 45% nel 2022 – quest’anno potrebbe portare prosperità e speranza a detta di molti investitori, colpiti positivamente dalla velocità con cui il Paese si è messo alle spalle l’emergenza Covid. E così i mercati, che fiutano al volo i cambi di sentiment, sono convinti che il coniglio, animale simbolo del 2023 per l’oroscopo cinese, sia destinato a correre veloce, diventando una vera e propria lepre. E magari un toro in Borsa. I segnali ci sono.

La Cina, oltre ad aver allentato le restrizioni anti-Covid dopo due anni di rigido contenimento, ha deciso di intervenire finanziariamente nella crisi del settore immobiliare. In cui si stima che saranno iniettati oltre 180 miliardi di dollari di credito statale. A questo va aggiunto che il governo di Xi Jinping ha appena allentato la morsa regolatoria che stava stritolando due gioielli come Ant – il braccio finanziario di Alibaba – e Didi – l’Uber cinese –, un segnale distensivo nei confronti dei tanti investitori del tech made in China.

Ripartenza trainata dai consumi previsti a +10%

Quindi, meno restrizioni e più sostegno all’immobiliare diventeranno le basi per la ripresa della crescita economica cinese che, secondo il consensus, potrebbe passare dal 3% del 2022 al 5% del 2023. “La ripartenza dovrebbe essere trainata anche dai consumi che, alla luce delle riaperture post lockdown, potrebbero crescere nell’anno di circa il 10%. E quindi a un ritmo decisamente maggiore rispetto a quello registrato nel 2022 (circa +3%)”, sostiene Marco Mencini, gestore azionario di Plenisfer Investments sgr.

Se questa massiccia ripartenza dovesse concretizzarsi, la Cina potrebbe quindi diventare una forza anticiclica proprio mentre il resto del mondo cerca di evitare la recessione. In questo scenario il 2023 potrebbe rivelarsi, per i mercati, l’anno del Dragone.

Ecco le azioni su cui puntare in Borsa nell’anno del Coniglio

Ma quali sono le azioni su cui puntare per avere una crescita nel lungo termine? Jimmy Chen, gestore del fondo Comgest Growth China di Comgest punta su Anta SportsSuofeiya e Focus Media. Titolo che hanno, rispettivamente, una leadership in settori come l’abbigliamento sportivo, l’arredamento su misura e la pubblicità, grazie alla loro costante innovazione e alla loro presenza su un mercato in continua crescita.

Un altro titolo da mettere in portafoglio è Tencent. Un colosso dell’economia del Dragone, che combina il dominio del Paese nei videogiochi, nei pagamenti e nelle piattaforme di social media. La sua crescita e il sentiment sono stati frenati per due anni da un ambiente normativo difficile, dalla debolezza dei consumi e dalla crisi del settore tecnologico. “Riteniamo che la normalizzazione nell’approvazione delle licenze per videogame, il miglioramento del sentiment dei consumatori e le prospettive ottimistiche per gli investimenti tecnologici cinesi dovrebbero contribuire a un 2023 e a una prospettiva a lungo termine positivi. La monetizzazione della sua piattaforma di video brevi darà un’ulteriore spinta”, spiegano gli analisti.

Fine delle sanzioni degli Stati Uniti

Un altro trend di crescita globale che le aziende cinesi stanno cogliendo è l’esternalizzazione della produzione e dello sviluppo biofarmaceutico. Per Chen Wuxi Biologics è uno degli operatori su cui puntare, grazie alla combinazione di un modello di business unico, innovazione e accesso a un ampio pool di talenti. Il titolo ha registrato una sottoperformance nel 2022, dopo che due delle filiali dell’azienda sono state aggiunte alla Unverified List degli Stati Uniti.

Si tratta di un elenco di restrizioni commerciali pubblicato dal Bureau of Industry and Security (BIS) del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. L’aggiunta delle due filiali ha creato il timore che il conflitto tecnologico tra Washington e Pechino si stesse riversando sul settore dell’outsourcing biofarmaceutico. Alla fine del 2022, tutte le filiali di Wuxi Biologics sono state rimosse dalla lista, facendo svanire le nubi sul fronte geopolitico.

Il mercato cinese può superare gli ostacoli

Anche Ramiz Chelat, portfolio manager della Quality Growth Boutique di Vontobel, ritiene che il mercato cinese sia in grado di superare gli ostacoli. Chelat è positivo sulle società che beneficeranno della riapertura. Quali? Per esempio, Yum China e JD.com. Entrambe le società hanno mostrato miglioramenti significativi dei margini, anche nel periodo dei frequenti lockdown. “E riteniamo che qualsiasi incremento dei fatturati possa amplificare la ripresa degli utili quest’anno”, ha previsto Ramiz Chelat.

Sì all’e-commerce che cresce in Borsa

JD è la seconda piattaforma online B2C più grande della Cina, riconosciuta per i suoi prodotti di alta qualità e per il servizio migliore in quanto proprietaria della logistica dell’ultimo miglio. “Riteniamo che la penetrazione dell’e-commerce in Cina abbia ancora una lunga strada da percorrere e che dovrebbe effettivamente raddoppiare nei prossimi cinque anni rispetto all’attuale 15% del totale delle vendite” stima il portfolio manager di Vontobel.

Meglio stare fuori dall’immobiliare

Anche lui crede che Tencent, in quanto leader nel settore dei videogiochi e della pubblicità digitale, sia pronto per un forte balzo in avanti nei guadagni. Mentre preferisce stare alla larga dall’immobiliare, nonostante il governo cinese abbia annunciato misure di sostegno al settore che, insieme a comparti collegati, rappresenta il 25% della crescita del Pil.

Chelat ritiene che il settore rappresenti ancora “una fonte di rischio per l’economia cinese in quanto richiederà del tempo per stabilizzarsi. Non ci aspettiamo un boom immobiliare diffuso e rimaniamo cauti sui settori direttamente legati al mercato immobiliare, come quello bancario o dei materiali di base”, conclude l’esperto.

 

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