Borsa di Milano senza slancio. I petroliferi sono in prima linea
Oltre a Milano, aprono bene tutti le Borse del Vecchio continente in attesa di novità sul fronte della politica monetaria della Bce BorsaOggi parla la Lagarde
Indice intorno alla parità in attesa della testimonianza di Christine Lagarde all’Europarlamento, dalla quale potranno emergere indicazioni sulle prossime mosse della Bce. Sotto i riflettori i titoli petroliferi. Durante la riunione Opec+ dai toni molto accesi secondo quanto riferito dai partecipanti, l’Arabia Saudita si è detta pronta a tagliare la produzione di un ulteriore milione di barili al giorno, con l’obiettivo di “fare tutto il necessario per stabilizzare il mercato” (+2,1% a 73,26 dollari al barile il Wti scadenza luglio e +2% a 77,62 dollari il Brent agosto). Inoltre, il cartello allargato ha raggiunto un accordo per estendere i tagli alla produzione al 2024, fissando a 40,46 milioni di barili al giorno il nuovo target di produzione di petrolio per l’anno prossimo.
Pirelli sotto i riflettori
Per quanto riguarda i titoli, a Piazza Affari sono proprio i petroliferi a portarsi subito in cima al Ftse Mib (Saipem +1,9%, Tenaris +1,54%, Eni +1%), mentre in coda finiscono Moncler (-1,37%) e le utility (Hera -1%, Italgas -0,45%, A2a -0,44%). Sotto i riflettori Pirelli (-0,59%), dopo le indiscrezioni di stampa circolate nel weekend, secondo cui la gestione italiana sarebbe a rischio per ingerenze del socio cinese Sinochem e il Governo valuterebbe il ricorso alla Golden Power.
Il pessimismo di Citi
Oggi ci sarà la prova del nove, perché bisogna verificare se la forte chiusura di venerdì è stata solo l’effetto di una ricopertura di posizioni “short” o il cambio di visione sulla borsa americana. Da quanto scrive Citi, sembrano emergere preoccupazioni sulla tenuta dei mercati azionari. I suoi esperti prevedono una discesa intorno al -5,4% dell’S&P500 nei prossimi due mesi
Indice Pmi in calo
A maggio in Italia la crescita del settore dei servizi rallenta, mantenendosi comunque elevata, grazie all’acquisizione di nuovi ordini. La pressione sulla capacita’ operativa resta evidente, visto che le aziende hanno continuato ad assumere personale in piu’, e la fiducia sul futuro e’ rimasta in territorio positivo. Tuttavia, il tasso di crescita dell’attivita’ e dei nuovi ordini si e’ indebolito rispetto ad aprile, e l’inflazione dei costi continua ad indicare valori ostinatamente alti. L’Indice Hcob Pmi servizi si e’ posizionato il mese scorso su 54 punti, segnando un rallentamento rispetto a 57,6 di aprile e scendendo al valore minimo degli ultimi tre mesi. Ciononostante, l’indice ha registrato dall’inizio del 2023 una crescita continua e ha mostrato un forte rialzo dell’attivita’ rispetto ad aprile. Il Pmi composito, che comprende sia l’attivita’ manifatturiera che quella dei servizi, e’ passato dai 55,3 di aprile ai 52 di maggio.