Borse in ostaggio della speculazione, il grande rialzo è solo un fuoco di paglia
L’energica ripresa di ieri ha impedito che si chiudesse la terza settimana di ribasso in Borsa. Però nessuno sa che cosa potrà accadere. CHRISTINE LAGARDE BCELa previsione della Borsa
L’energica ripresa di ieri ha impedito che si chiudesse la terza settimana di ribasso in Borsa. Però nessuno sa che cosa potrà accadere lunedì visto che Putin è intenzionato a rispondere con il blocco delle forniture al calmiere sul prezzo del gas progettato dalla Ue. In queste condizioni il mercato resta ostaggio della più aggressiva speculazione. I forti rialzi di ieri sembrano solo l’occasione per vendere. Non certo un segnale di ritrovata serenità.
Milano, dopo cinque sedute in negativo come le altre europee, chiude a +2,91%, e anche il rendimento dei Btp torna in calo di quasi 9 punti base, al 3,82%. Lo spread si colloca a 231. A guidare i rialzi è Francoforte (+3,33%), seguita d Parigi (+2,21%), Londra (+1,86%) e Madrid (+1,62%). Il rimbalzo dei listini è stato supportato dalla frenata del prezzo del gas , sceso fino a un minimo di 203,4 euro. Un risultato molto favorevole per i clienti di Gazprom.
L’incertezza sui mercati
Tuttavia il miglioramento appare ora incerto dopo l’annuncio che il Nord Stream non aprirà nemmeno oggi. Non a caso i prezzi sul mercato di Amsterdam in serata stavano risalendo verso l’area di 220 euro dopo il botta e risposta tra la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen («È tempo di un tetto al prezzo») e Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa, secondo cui in caso di price cap si interromperanno le forniture da Mosca.
Ed ecco perché gli analisti appaiono perplessi. Non danno grandi chance di durata al Toro d’autunno. Ad azzopparlo, probabilmente, non sarà solamente la corsa del gas. C’è anche da tenere sotto controllo l’andamento dei tassi considerando che giovedì si riunisce il direttivo della Bce.