Caltagirone raddoppia in Mediobanca. E' quasi al 10%
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MercatiPrimo piano Mer 03 maggio 2023

Caltagirone raddoppia in Mediobanca. E' quasi al 10% del capitale

L'impreditore romano Caltagirone ha incrementato la sua partecipazione in Mediobanca che è il maggior socio delle Generali Caltagirone raddoppia in Mediobanca. E' quasi al 10% del capitale FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE
Redazione Verità&Affari
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Caltagirone raddoppia in Mediobanca. E’ quasi al 10%

Il costruttore-editore Francesco Gaetano Caltagirone cresce in Mediobanca. Come anticipato da La Stampa, l’imprenditore romanoha raddoppiato la sua partecipazione in Piazzetta Cuccia raggiungendo il 9,9% del capitale. La partecipazione nel capitale dell’istituto guidato da Alberto Nagel è notevolmente superiore al 5,6% che risultava in seguito agli acquisti iniziati il 22 febbraio del 2021, quando era apparso nel libro soci di Mediobanca con poco più dell’1%.

All’epoca l’ingresso nel capitale di Piazzetta Cuccia venne interpretato come una mossa finalizzata a pesare di più in Generali, di cui Mediobanca è il maggior azionista con il 13,1 per cento. In particolare, si parlava del tentativo di una cordata italiana di cui faceva parte anche Leonardo Del Vecchio per defenestrare l’amministratore delegato del Leone di Trieste, Philippe Donnet. Quest’ultimo venne poi confermato per un nuovo mandato proprio con l’appoggio di Mediobanca. 

L’imprenditore romano è il secondo socio di Piazzetta Cuccia

L’editore del Messaggero, nonchè socio della multiutility Acea, si consolida quindi nella posizione di secondo azionista di mediocanca, dopo  Delfin, la finanziaria della famiglia Del Vecchio (19,8%). Per il resto nell’azionariato di Piazzetta Cuccia il patto di consultazione che raccoglie il 10,9%, da cui a settembre 2021 sono usciti i Benetton con la loro quota del 2,1%. 

Non si tratta dell’unico investimento bancario dell’imprenditore romano. Caltagirone ha di recente acquistato l’1,1% di Bmp e ha in portafoglio anche il 3,3% della società di gestione Anima. Ma c’è chi è pronto a scommettere che ci saranno altre novitàa breve anche perchè Caltagirone ha una liquidità da circa 2 miliardi cui si aggiungono circa 350 milioni di dividendi l’anno. Sullo sfondo resta poi sempre la partita Generali. Lo strappo con Donnet non è stato ricucito come testimonia il fattoc he la settimana scorsa Caltagirone si è astenuto sul voto sul bilancio e si è espresso contro la remunerazione dei vertfi della compagnia assicurativa triestina. 

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