In Borsa torna il sereno, Piazza Affari chiude positiva a +1%
La Borsa di Milano chiude positiva. I mercati sembrano volersi dimenticare delle turbolenze del sistema bancario.
La chiusura della Borsa di Milano
Sulle Borse europee torna il sereno. Piazza Affari chiude con un +1,05%, consolidando il segno positivo dopo l’avvio di Wall Street. Sembra che i mercati vogliano dimenticare delle turbolenze legate al sistema bancario, cullandosi sul fatto che la Fed sia intenzionata a frenare il suo piano di rialzo dei tassi di interesse. Fra i titoli più virtuosi del listino troviamo Interpump +2,2%. Banca Monte Paschi +3%. Saipem +2,5%. Scende Poste italiane -1,3%, A questi prezzi, marzo si chiude con un calo di quasi il 2%, il trimestre invece, con un rialzo di quasi il +12%.
A consolidare il clima di fiducia nella giornata di oggi il dato dell’inflazione tedesca scesa al 7,4% a marzo su base tendenziale dal +8,7% precedente e contro stime per un +7,3%. Domani, invece, sarà pubblicata l’inflazione dell’Eurozona. E’ attesa in frenata al 7,1% a marzo dal precedente 8,5%. L’ottimismo ha coinvolto tutte le Borse europee. Parigi e’ salita dell’1,06% Londra dello 0,77% , Francoforte dell’1,25% a 15.520,55 punti, Madrid dell’1,56% a 9.211,99 punti . L’indice Eurostoxx delle banche è cresciuto dell’1,5% (quarto rialzo di seguito),
Accelerano, invece, il prezzo del greggio (Wti +1,27% a 73,91 dollari al barile) e del gas (+1,69% a 43,53 euro al MWh). Cauto l’oro (+0,24% a 1.973,66 dollari l’oncia), debole il dollaro, che passa di mano a 0,915 euro, 132,6 yen e 0,81 sterline. Si mantiene, infine, intorno ai 185 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi, con il rendimento annuo italiano in crescita di 5,9 punti al 4,2%, contro i 3,3 punti in più di quello tedesco al 2,35%.
Il Pil Usa cresce meno del previsto
Il PIL Usa del quarto trimestre è cresciuto del +2,60%, poco meno del +2,70% stimato. Nello stesso periodo i consumi risultano in frenata a +1% vs +1,40% stimato. “La propensione al rischio è trainata dalle attese di una politica più accomodante da parte delle Banche Centrali”, afferma Pierre Veyret, un analista tecnico di Active Trades. “Tuttavia, l’andamento del mercato si basa più sulle aspettative che sulle azioni, e questo rende il mercato vulnerabile, nel caso in cui le Banche Centrali, soprattutto la Fed, dovessero disattendere le aspettative”, ha aggiunto.