Christine Lagarde fa scendere Piazza Affari e il resto - V&A
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In evidenzaMercati Gio 19 gennaio 2023

Lagarde bestia nera di Piazza Affari: lei parla e la Borsa perde l'1,5%

Il presidente della Bce annuncia consistenti rialzi dei tassi. Piazza Affari perde quota insieme agli altri listini europei Lagarde bestia nera di Piazza Affari: lei parla e la Borsa perde l'1,5%
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Piazza Affari e gli altri mercati scendono tutte le volte che prende la parola

Ormai è diventato un appuntamento fisso: parla Christine Lagarde e i mercati reagiscono male.  E’ accaduto oggi a Davos  quando il capo della Bc eha annunciato che che i tassi continueranno a salire a velocità sostenuta  “fino a quando l’inflazione non sarà tornata al 2%”. Dopo queste parole Piazza Affari e le altre borse hanno preso la strada del ribasso con perdite intorno all’1,5%%. La mancanza di simpatia dei listini nei confronti della Lagarde era emerso fin dall’esordio. Già nella prima conferenza stampa come  presidente della Bce aveva spaventato  gli indici annunciando che “la chiusura degli spread” non era compito della Bce. La speculazione si era lanciata immediatamete sui Btp pronta a sbranarli. Il solito comunicato aveva cercato di rimediare ma fin da allora era stato chiaro che i listini titoli non erano la sua passione. Tanto meno adesso:l’eventuale momento di euforia provocato dall’impennata degli indici potrebbe alimentare la propensione ai consumi dei cittadini europei e quindi dare ancora spazio all’inflazione. Meglio quindi spegnere e sopire. L’antipatia ormai è un  dato consolidato che non perde occasione di manifestarsi. “Li inviterei a rivedere le loro posizioni” dice la Lagarde rispondendo a una domanda sul possibile scetticismo dei mercati rispetto alla credibilita’ della strategia della banca centrale contro l’inflazione.

I falchi della Fed affilano gli artigli

Negli Usa i falchi della Fed continuano a tenere alta la tensione, malgrado gli ultimi dati macro segnalino un rilassamento dell’inflazione. I tassi d’interesse devono salire “al più presto” al 5% e poi seguire l’andamento dei dati macro, ha ribadito ieri il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard.

Il membro del board della banca centrale prevede poi che i tassi debbano salire fino al 5,25%-5,50% nel corso dell’anno. L’inflazione “probabilmente diminuirà nel 2023, ma non come previsto dai mercati finanziari”, ha aggiunto. Al momento, i tassi d’interesse sono al 4,25%-4,50%; la prossima riunione della Fed sarà tra due settimane: probabile un rialzo di 25 o 50 punti base.

Wall Street ha confermato di non essere ancora tornata in salute. Sia l’S&P500 (3.920) che il Nasdaq (10.957) non hanno ancora trovato la forza di superare le resistenze grafiche a 4.200 punti per il primo e 11.500/12mila punti per il secondo. L’indice MSCI World (-0,8%) ha chiuso la prima seduta negativa, dopo otto rialzi di seguito. Il bilancio da inizio anno resta ottimo: +4,30%.

 

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