Dal giorno delle sanzioni peggio l'Italia di Draghi della Russia di Putin
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ApprofondimentiMercati Mer 15 giugno 2022

Dal giorno delle sanzioni peggio l'Italia di Draghi della Russia di Putin

I risparmiatori italiani sono gli unici al mondo ad avere perso più di quelli russi dal primo giorno delle sanzioni a Vladimir Putin ad oggi Dal giorno delle sanzioni peggio l'Italia di Draghi della Russia di Putin MARIO DRAGHI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, SERGEY LAVROV MINISTRO AFFARI ESTERI RUSSO
Franco Bechis
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Franco Bechis

Ultimo mese Milano ko

Nell’ultimo mese l’indice FTSE Mib della borsa di Milano ha lasciato per strada l’8,85% del suo valore. Nello stesso periodo il Moscow Exchange ha perso sì, ma meno della metà: il 3,57%. L’Italia di Mario Draghi è dunque la vera vittima di questi mesi di guerra e sanzioni, assai più della Russia di Vladimir Putin che si sarebbe voluto colpire

LA SEDE DI BORSA ITALIANA

Solo Lisbona ride

Dal primo giorno delle sanzioni alla Russia (il 24 febbraio) a ieri la borsa di Mosca ha infatti lasciato per strada l’11,07%. Sono stati mesi difficili per l’economia di tutto il mondo, e i mercati ne hanno risentito. Solo un indice di borsa è salito in Europa: quello di Lisbona (+13,33%), e il segno più si trova fuori dal vecchio Continente solo a Tokyo (+1,78%). Hanno limitato i danni Londra (-0,34%) e Madrid (-0,72%). Caduta sensibile a Bruxelles (-5,16%), New York (-7,24%), Francoforte (-7,67%), Amsterdam (-8,38%) e Parigi (-8,90%). In tutto il mondo c’è una sola piazza finanziaria che ha fatto peggio di Mosca: quella italiana di Milano, dove l’indice è sceso dell’11,94%.

MARIO DRAGHI E SERGEY LAVROV

Non c’è evidenza più chiara di quella dei numeri per capire come la guerra e le sanzioni hanno fatto male più a tutti i Paesi occidentali che alla Russia di Putin che tutto questo ha iniziato. I risparmiatori italiani sono stati bombardati più di quelli russi, ed è solo una delle conseguenze. Perché ci sono i guai dell’inflazione e dei tassi che salgono (a Mosca ora scendono). Purtroppo non è finita qui, anche se mercoledì 15 giugno i mercati occidentali hanno provato un rimbalzino.

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