L'inflazione Usa c'è ma non spaventa le Borse
L'inflazione Usa a gennaio scende meno del previsto rispetto all'anno scorso. Rispetto a dicembre c'è un'acceleraione
I prezzi al consumo sono saliti del 6,4% sull’anno scorso e +0,4% su dicembre
L’inflazione Usa scende ma non abbastanza. Frena rispetto ad un anno fa seppure in misura contenuta mentre aumenta su base mensile. A dare i risultati è stato il dipartimento del lavoro. Emerge che a gennaio i prezzi sono sono cresciuti dello 0,5% mentre le attese si fermavano a + 0,4%. A dicembre l’aumento era stato appena dello 0,1%. Il dato “core”, ovvero quello depurato dalla componente dei beni alimentari ed energetici, è cresciuto dello 0,4%, contro il consenso degli analisti a+0,3%. Le cose vanno meglio su base annuale ma meno delle speranze. Su base annuale l’indice sale de 6,4%, il dato più basso in 14 mesi, dopo il +6,5% di dicembre. Le attese erano più ottimistiche puntando su +6,2%. Il dato “core” è cresciuto del 5,6%, dopo il +5,7% di dicembre, contro attese per un +5,5%.
Piazza Affari e i listini europei sono stabili
I mercati l’hanno presa male ma non malissimo. I future di Wall Street sono rimasti in parità mentre l’Europa positiva a cominciare da Piazza Affari che guadagna circa lo 0,2% come Parigi, . Un po’ più indietro Francoforte poco variata. Nell’ Unione europea infatti ” l’ inflazione sta iniziando a calmarsi -dice il vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis – I prezzi dell’energia stanno calando, i prezzi del gas per esempio sono ben al di sotto dei livelli pre guerra”. E alla Commissione europea “prevediamo un calo dell’Inflazione dal 9,2% del 2022 al 6,4% quest’anno e al 2,8% nel 2024. Il quadro più incoraggiante riflette la resilienza degli ultimi anni, ma le prospettive restano soggette ad accresciuta incertezza”.