I mercati salgono e la Fed non sembra voler rallentare la stretta
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Mercati Ven 12 agosto 2022

I mercati salgono ancora, la Fed non sembra voler rallentare la stretta

I mercati fiduciosi salgono, ma la Fed non sembra voler allentare la stretta. I membri della banca centrale Usa spingono per rialzi dei tassi I mercati salgono ancora, la Fed non sembra voler rallentare la stretta
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

I mercati sono fiduciosi

Sembra essersi dissolto l’effetto positivo determinato dal calo dell’inflazione Usa. Anche se ieri c’è stato un altro segnale positivo in questo senso. I prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono diminuiti a luglio dello 0,5% rispetto al mese precedente, contro le attese degli analisti di un +2%. Una conferma che, probabilmente il peggio è passato.

«È troppo presto per cantare vittoria sull’inflazione», ha però avvertito Mary Daly, presidente della Federal Reserve di San Francisco, in un’intervista al Financial Times concessa dopo il dato di mercoledì sui prezzi al consumo. Gli investitori, ora, si aspettano una Fed meno aggressiva sui tassi: a settembre, l’aumento potrebbe essere “solo” di 50 punti e non di 75, come deciso alle ultime due riunioni. Il presidente della Fed di Chicago, Charles Evans, si aspetta che la banca centrale «aumenti i tassi per il resto di quest’anno e per il prossimo, per assicurarsi che l’inflazione torni all’obiettivo del 2%».

I dati dell’occupazione Usa

Pochi spunti operativi sono arrivati invece sul versante occupazionale, che tanto aveva impattato sui listini dopo la pubblicazione, lo scorso venerdì, con dati sull’occupazione di lavoratori non agricoli assai migliori rispetto al consenso. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono cresciute di 14 mila unità a quota 262 mila, perfettamente in linea con le previsioni (264 mila) degli economisti contattati dal Wall Street Journal. Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro di Washington, aggiungendo che il numero di sussidi continuativi al 30 luglio è aumentato di 8mila unità a quota 1,428 milioni. Notizie meno confortanti arrivano dal fronte del petrolio. Nel suo report mensile, l’Aie ha previsto un’impennata nella domanda di greggio per il 2022 di 380 mila barili al giorno a 2,1 milioni. L’impennata è dovuta al fatto che, per via dell’aumento dei prezzi del gas molti Paesi sono stati spinti ad aumentare le forniture dell’oro nero.

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