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MercatiPrimo piano Mar 21 febbraio 2023

Un altro mese per l'offerta di Kkr sulla rete Tim

Su richiesta del governo il fondo ha prorogato il termine fino al 24 marzo. Ora c'è la possibilità "di effettuare una analisi congiunta" Un altro mese per l'offerta di Kkr sulla rete Tim Tim
Tobia De Stefano
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Tobia De Stefano

Con una lunga esperienza nel settore economico, ha lavorato a Libero Mercato e Libero. Ora è alla Verità e scrive per Panorama e Verità & Affari

Un altro mese per l’offerta di KKr

C’era grande attesa, era nell’aria che qualcosa sarebbe successo perché i tempi per una proposta di Cassa Depositi e Prestiti in concorrenza con quella presentata da Kkr sulla rete Tim non erano maturi. E quindi con ogni probabilità nel cda del 24 febbraio sul piatto di Tim ci sarebbe stata una sola offerta e non due come auspicato. Così non ha colto tutti di sorpresa la comunicazione di Tim che nella tarda serata di martedì ha fatto sapere, in riferimento all’offerta indicativa e non vincolante presentata da fondo americano il primo febbraio, di aver ricevuto una lettera del private equity che prorogava il termine del 24 marzo rispetto al precedente 28 febbraio

In particolare, secondo quanto indicato nella lettera, la proroga del termine è dovuta ad una richiesta del Governo di disporre di ulteriori quattro settimane per effettuare una analisi congiunta degli aspetti pubblicistici dell’operazione concernenti i poteri esercitabili dal Governo nel settore. Kkr ha confermato la propria disponibilità a continuare un dialogo costruttivo con Tim e a procedere con le attività di due diligence.

Il Cda del 24 febbraio

Tim, inoltre, conferma che il consiglio di amministrazione si terrà comunque il 24 febbraio 2023 per discutere dell’offerta non vincolante di Kkr e assumere le decisioni del caso. Cosa aspettarsi nel breve? Chiaro che questo sia stato anche il modo per il governo di uscire dal guado nel quale era finita rispetto alla posizione di Cdp e alla necessità comunque di avere una forma di controllo pubblico sulla rete. 

Troppe le difficoltà antitrust e relative alla valutazione di Open Fiber, la società della fibra ottica controllata da Cdp (60%) e dal fondo Macquarie (40%), che sarebbe rientrata nel perimetro della rete. Insomma Cdp alla fine non ha avuto il via libera per presentare una propria offerta e così il governo ha chiesto a Kkr di prorogare i termini della propria offerta. Aumentano in questo mondo le possibilità adi arrivare a un offerta congiunta che veda coinvolti il governo e il fondo Usa, con l’esecutivo che potrebbe anche decidere di non coinvolgere la Cassa nell’operazione. 

Possibile che nel prossimo cda o comunque prima della scadenza di fine marzo Tim possa concedere a Kkr la possibilità di iniziare una sorta di due diligence. Sarebbe una svolta non da poco, visto che la precedente proposta di Opa totalitarie del fondo su Tim si era infranta proprio rispetto alla richiesta di controllare i conti del gruppo

Dopo una partenza con il segno meno, a metà mattinata il titolo Tim viaggia poco sopra la parità e poco sopra la soglia di 0,3 euro per azione. 

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