Il pessimismo dei grandi guru affonda le speranze di Wall Street
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Mercati Sab 04 giugno 2022

Il pessimismo dei grandi guru affonda le speranze di Wall Street

Sembra proprio che i guru di Wall Street facciano a gara a primeggiare nel pessimismo. Dopo l’allarme di Jamie Dimon, capo di JP Morgan. Il pessimismo dei grandi guru affonda le speranze di Wall Street
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

I dati sull’occupazione Usa sostengono le scommesse sul rialzo dei tassi

Sembra proprio che i guru di Wall Street facciano a gara a primeggiare nel pessimismo. Dopo l’allarme di Jamie Dimon, capo di JP Morgan, arriva quello di Goldman Sachs, la più blasonata banca d’affari americana.
Il presidente John Waldron, annuncia che arriveranno tempi difficili, più difficili di quelli attuali. «Il numero di shock che si stanno concentrando sul sistema secondo me non ha precedenti».

La mail di Musk

A peggiorare l’umore ha provveduto Elon Musk. In una mail ai dirigenti del gruppo ha comunicato di avere «una pessima sensazione» e per questo Tesla potrebbe vedersi costretta a tagliare il personale di circa il 10%. La comunicazione, dal titolo «Sospendere tutte le assunzioni in tutto il mondo», tratteggia un futuro dell’economia globale sempre più cupo per via della guerra e dell’inflazione.

La risposta negativa dei mercati non si è fatta attendere. A Wall Street il Nasdaq perde oltre due punti e mezzo. Male anche il Dow Jones. In Europa la peggiore è Milano che perde l’1,06%. Parigi (-0,23%) e Francoforte (-0,17%) limitano i danni. L’attenzione adesso si concentra sui tassi in attesa della riunione della Bce prevista per giovedì. Il rendimento del Bund è vicino ai massimi (+1,25%) in risposta ai dati sull’inflazione e alla tendenza globale all’inasprimento della politica monetaria. Il Btp prosegue sulla stessa scia al 3,4% con lo spread arrivato alla soglia dei 213 punti.

I dati sul lavoro Usa sostengono le scommesse sul rialzo dei tassi. L’occupazione è aumentata più del previsto a maggio, mentre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 3,6%. Segnali che potrebbero spingere la banca centrale a proseguire la stretta monetaria.

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