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Mercati Mar 08 agosto 2023

Piazza Affari crolla con la tassa sugli extraprofitti delle banche. JP Morgan: rivedremo le nostre posizioni

Il listino milanese perde oltre il 2% sotto il peso delle banche. Un vero e proprio bagno di sangue per gli investitori. Piazza Affari crolla con la tassa sugli extraprofitti delle banche. JP Morgan: rivedremo le nostre posizioni

Piazza Affari affonda con la tassa sugli extraprofitti delle banche

Chiusura in profondo rosso per Piazza Affari, che trascina al ribasso anche i listini europei. L’indice Ftse Mib ha chiuso con una perdita di oltre 2 punti percentuali a 27.947 punti.

Ad affondare la Borsa di Milano l’annuncio a sopresa ieri sera di una tassa sugli extraprofitti bancari che, nei mesi scorsi, il ministro dell’Economia Giorgetti aveva negato. Ieri sera, invece, il vicepremier Salvini ha annunciato che le banche pagheranno una tassa del 40% sui profitti 2023 legati all’aumento dei tassi d’interesse volevuto dalla Bce. Immediata la reazione di Piazza Affari che ha visto scivolare in media dell’8-10% i titoli bancari come Bper, Banco Bpm, Intesa, Unicredit e soprattutto Mps che proprio ieri aveva annunciato la possibilità di un ritorno al dividendo. Tutto cancellato da questa manovra a sopresa che, a parte la Spagna, non ha eguali in Europa.

JP Morgan: rivedremo le nostre posizioni sull’Italia

Immediata la reazione delle case d’investimento, con JP Morgan che annuncia una revisione delle sue posizioni in Italia, per una tassazione che potrebbe arrivare a quasi 5 miliardi di euro e non i 2 miliardi annunciati dal governo.

“Le nostre stime sull’impatto cumulato” della tassa sugli extra profitti sulle principali banche italiane “indica 4,9 miliardi”. Lo scrivono gli analisti di Jefferies, notando che l’esecutivo “potrebbe ammorbidire la versione finale della legge, che deve ancora passare dall’approvazione parlamentare”. Gli analisti sottolineano inoltre che la revisione delle soglie per il calcolo della base imponibile rispetto alle indiscrezioni iniziali “è uno sviluppo marginalmente positivo”.

In ogni caso l’impatto patrimoniale cumulato sul Cet 1 secondo Jefferies sarebbe pari a 60 punti base, “considerevole, ma gestibile in un contesto di elevati coefficienti patrimoniali del settore”. In particolare si andrebbe da un impatto di 340 punti base per Finecobank (che ha un Cet 1 al 23%), ai 30 punti base per Mediobanca.

Quanto a Intesa Sanpaolo e UniCredit, poi, ‘l’impatto è stimato tra i 50 e i 70 punti base sul margine di interesse totale e dipenderà anche dal perimetro geografico a cui il governo applicherà la tassa’. Quanto all’effetto sugli utili, secondo Jefferies si può calcolare in media al 24% del consensus 2023, con la situazione peggiore in capo a Bper, colpita per il 46% del risultato atteso nell’intero esercizio a causa anche delle “acquisizioni che hanno avuto un impatto positivo sul margine di interesse’.

Quanto agli altri istituti, l’impatto sarebbe al 35% dell’utile atteso per il 2023 per Credem, al 29% per Banco Bpm, al 28% per la Popolare di Sondrio, al 26% per Finecobank, al 26% per Intesa Sanpaolo, al 24% per Banca Generali, al 18% per UniCredit e al 15% per Mediobanca.

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