Piazza Affari scommette su calo dell'inflazione Usa - V&A
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MercatiPrimo piano Gio 12 gennaio 2023

Piazza Affari ignora la Bce e punta sul calo oltre le attese dell'inflazione Usa. Btp sotto il 4%

Piazza Affari sale in mattinata e scommette sul calo oltre le attese dell'inflazione americana. Il Btp sotto il 4% Piazza Affari ignora la Bce e punta sul calo oltre le attese dell'inflazione Usa. Btp sotto il 4% ESTERNO PALAZZO MEZZANOTTE BORSA ITALIANA MILANO PIAZZA AFFARI
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Sale Piazza Affari, scendono spread e Btp

Le  Borse europee  proseguono vivaci. Milano guadagna lo 0,8%, Francoforte lo 0,9%e Parigi circa l’1%.  Nessun particolare impatto dal Bollettino mensile della Bce che descrive uno scenario dai colori contrastanti. Nel breve periodo prevarranno i colori grigi con l’inflazione che, seppure in discesa resterà alta nel 2023 (6,3%) e  il Pil scenderà allo 0,5%. Dal 2024 le cose dovrebbero migliorare: inflazione al 3,4% e Pil +1,9%.  Nel 2025 la corsa dei prezzi è vista rallentare alla velocità di crociera del 2%.

Nel frattempo la stretta sui tassi resterà molto forte. I mercati, però, non hanno dato molto credito a queste indicazioni continuando a viaggiare a velocità sostenuta. Le capacità di previsione della Bce non sono certo cristalline. Basterà ricordare quello che lo scorso anno, in piena bufera energetica sosteneva che il rialzo dei prezzi era un fenomeno transitorio. Tranne poi, a partire dall’estate correre a stringere il credito perchè i prezzi al consumo non scendevano.

Inflazione Usa, i mercati sperano scenda sotto il 6%

Ed ecco perchè gli occhi della finanza  globale abbassano lo sguardo concentrandosi  sul dato dell’inflazione americana di dicembre che uscirà fra poche ore. La pubblicazione è attesa per le 14,30 e quindi la mattinata trascorrerà a fare scommesse. Le stime raccolte da Reuters indicano prefigurano per il costo della vita un tasso annuo di 6,5% da 7,1% di novembre, parallelo a una discesa dell’indice ‘core’ (che non tiene conto di energia e alimentari) a 5,7% dal 6% del mese precedente. Si tratta dell’indice cui la Fed guarda con maggiore attenzione e quindi un ribasso superiore alle aspettative darebbe consistenza all’ottimismo. Se il dato finale, anziché al 5,7% calasse al 5,5% sarebbe il segnale che il peggio è veramente passato. La Fed potrebbe rallentare la stretta limitandosi, nella prossima riunione di febbraio a limitare il rialzo allo 0,25%.

Le Borse scommettono su questo scenario: Milano ha sfondato i 25 mila punti e pare voglia tornare ai massimi di 27 mila segnati nella primavera 2021. Lo spread fa un altro piccolo passo indietro a 183 punti e il rendimento dei Btp cala sotto la soglia del 4% premiando quanti nei giorni scorsi hanno comprato. L’Italia non sembra più un sorvegliato speciale e l’annuncio che la Germania potrebbe accettare l’emissione di un Eurobond green dimostra che, il cammino verso un debito pubblico europeo ha fatto un altro passo avanti.

Il governo non torna indietro sulle accise

Giorgia Meloni si sarà forse rimangiata una delle promesse della campagna elettorale, ma la decisione di non prorogare lo sconto sulle accise, mostra che il governo intende portare avanti una politica di bilancio a basso contenuto ideologico.
Il Financial Times, la scorsa settimana aveva rilanciato la voce degli hedge fund pronti a scommettere contro l’Italia, ma l’allarme sulla sostenibilità del nostro debito pubblico è stato ignorato, a ragione.

L’Italia ha chiuso il 2022 con un debito  al 147%, in miglioramento dal 151% del 2021, Se tutto va liscio, scenderà al 145% a fine anno. La Francia, giusto per avere un paragone coerente in termini di geografia e di dimensioni, sta molto meglio, visto che a fine 2022 era al 112%, ma la traiettoria  è opposta a quella dell’Italia.

Poco debito e molto risparmio

In più, come ricorda Websim-Intermonte,  in Italia c’è poco debito e tanti risparmi, per cui, se si tiene conto della componente privata, il debito  dell’Italia diventa uno dei più bassi, tra quelli dell’Occidente. Data questa composizione, il rialzo dei tassi non è poi così male, o perlomeno, i benefici in arrivo dall’aumento dei rendimenti dei risparmi, sono più importanti degli effetti negativi dell’aumento del costo del debito.

Per finire, anche il clima va nella direzione giusta. Quest’inverno che sembra già una primavera ci sta portando immensi risparmi sulla bolletta energetica ed allontana i rischi di shock che a fine 2022 quasi tutti gli strategist mettevano in conto per gennaio-febbraio.

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