Quale 2023 per i mercati? Il crollo del gas augura un buon anno
Che 2023 sarà sui mercati azionari? Gli analisti non nascondono le preoccupazioni, ma la statistica aiuta gli ottimisti.Il 2023 dei mercati
Come sarà il 2023 per i mercati? Come sempre il gioco delle previsioni è complicatissimo. Chi mai avrebbe previsto il Covid nel 2020 e in quanti credevano davvero che Putin avrebbe invaso l’Ucraina a febbraio? L’imprevisto ha avuto un costo enorme Nel 2022 non ha guadagnato nessuno. Non certo con le azioni visto che l’indice MSCI World (che comprende le principali borse sviluppate) ha chiuso l’anno con un calo del 20%. Negli ultimi 50 anni solo tre volte ha fatto peggio: nel 2008 (-37%), nel 2002 (-21%) e nel 1974 (-28%).
All’interno ci sono situazioni devastanti come il 40% perso quest’anno dall’indice Faang che raggruppa le dieci big tech Usa. Da Amazon ad Alphabet (Google) da Apple a Meta (Facebook) passando per Netflix e Tesla. Complessivamente il Nasdaq è sceso del 33% e se dovesse andare sotto 10.088 potrebbe precipitare in zona 9 mila punti.
Ma hanno perso anche le obbligazioni a causa dell’esplosione dell’inflazione e delle drastiche contromisure prese dalle banche centrali. Il Tbond è sceso del 19,20%, il Bund tedesco 22% (non ci sono precedenti simili nella sua storia), e il Btp il 25. Anche per i titoli italiani non ci sono crolli precedenti di questa ampiezza.
Analisti preoccupati
Tanta paura si proietta sul 2023. Almeno fino a quando Fed e Bce non smetteranno di essere aggressive. “I rischi che i mercati azionari hanno affrontato quest’anno non sono superati e questo mi rende nervoso per le prospettive, in particolare nel primo semestre”, ha dichiarato Mislav Matejka, global strategist per i mercati azionari di JPMorgan. In Goldman Sachs la pensano alla stessa maniera.
In Europa, un sondaggio simile condotto da Bloomberg tra 14 strateghi proietta in media guadagni di circa il 5% per lo Stoxx 600. La cautela sintetizza i timori legati alla montagna di sfide che l’Europa deve affrontare: dalla stretta monetaria alla guerra in Ucraina fino alla crisi energetica.
Ma la statistica aiuta gli ottimisti (e i “contrarian”)
La statistica però aiuta gli ottimisti. Wall Street non cade per due anni di fila. Dal 1928 è successo solo in quattro occasioni: la Grande Depressione del 1929, la Seconda Guerra Mondiale, la crisi petrolifera degli anni ’70 e lo scoppio della bolla delle dot-com nel 2000.
Per coloro che amano impostare strategie “Contrarian” può essere un’occasione ghiotta da sfruttare in vista del 2023.
La strategia di investimento Contrarian presuppone infatti che un investitore proceda all’acquisto, o alla vendita, in contrasto con il sentiment prevalente del mercato, partendo dal presupposto che il comportamento tenuto dalla massa degli investitori abbia portato a valutazioni errate (eccessivamente positive o eccessivamente negative).
E’ questa per esempio l’idea di Martin Skanberg di Schroders che mette in luce un paio di elementi di riflessione: 1) il prezzo dell’energia sta crollando; 2) la recessione tanto temuta non si è ancora verificata; 3) gli utili delle aziende non sono calati in misura significativa. I settori su cui posizionarsi: difesa, con l’aumento della spesa da parte dei governi a seguito della guerra in Ucraina e i titoli legati alla transizione energetica.