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ImpreseModa Mer 30 novembre 2022

Previsioni Moda, nel 2023 rallenterà ma non il lusso

Nel 2023 la moda rallenterà a livello globale a causa della guerra in Ucraina e dell’aumento dell’inflazione. Previsioni Moda, nel 2023 rallenterà ma non il lusso Shopping natalizio nella capitale della Moda
Mikol Belluzzi
di 
Mikol Belluzzi

Perché la moda soffre

Nel 2023 la moda rallenterà a livello globale: la combinazione della guerra in Ucraina, dell’aumento dell’inflazione e delle pressioni sulla catena di approvvigionamento sta creando grandi difficoltà al fashion per cui si prospetta un periodo difficile. Infatti, il 56% dei dirigenti del settore si aspetta che le condizioni peggiorino nel 2023. È quanto è emerso dalla settima edizione del rapporto sullo stato del sistema moda ‘The State of Fashion 2023’ realizzato da McKinsey & Company e The Business of Fashion. McKinsey e BoF prevedono che il Medio Oriente e il Nord America avranno il più alto potenziale di crescita nel 2023, mentre  il settore sarà sostenuto dal lusso, con le vendite globali di questa categoria che dovrebbero crescere fino al 10% nel 2023, rispetto al +3% del resto dell’industria.

2022, un anno a due facce

L’industria della moda ha registrato una forte ripresa dopo la pandemia, con ricavi globali cresciuti del 21% nel 2021, saliti ancora del 13% nel primo semestre del 2022. Tuttavia, difficoltà senza precedenti hanno intaccato i guadagni e rallentato i progressi nel corso dell’anno, riscontrano McKinsey e BoF. L’85% dei dirigenti della moda prevede che l’inflazione continuerà a essere una sfida il prossimo anno e il 58% ritiene che la crisi energetica indebolirà ulteriormente il mercato. Si prevede che la crescita del Pil globale rallenterà a circa il 2,2% nel 2023 e che la minaccia di una recessione incomba su molte delle principali economie.

Il futuro della moda nel 2023

Nel 2023 la moda rallenterà e il report intravede alcune opportunità. Le vendite del lusso dovrebbero crescere a livello globale tra il 5% e il 10% nel 2023, rispetto a una forbice tra un -2% e un +3% del resto del settore. I brand sono sotto pressione, perché nel 2023, coi suoi presupposti tutt’altro che rosei, dovranno rimanere attraenti per i consumatori nonostante molti siano stati costretti dall’incrementato costo della vita a modificare, se non cambiare radicalmente, le abitudini di spesa. Si pensi, notano McKinsey e BoF, che quasi tre quarti dei consumatori statunitensi hanno cercato marchi low cost o prodotti a basso prezzo tra aprile e luglio 2022, mentre le famiglie a basso reddito cercheranno di ridurre o persino eliminare la spesa discrezionale per articoli come la moda, e molti consumatori probabilmente acquisteranno presso negozi che praticano forti sconti.

 

 

 

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