Shein, il colosso cinese della moda che sta conquistando il mondo
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Moda Sab 17 settembre 2022

Shein, il colosso cinese dell’abbigliamento a basso costo che sta conquistando il mondo

Quando si è quotata nel 2020 Shein il colosso cinese dell'abbigliamento valeva già 15 miliardi di dollari (15 miliardi di euro). Shein, il colosso cinese dell’abbigliamento a basso costo che sta conquistando il mondo
Camilla Conti
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Camilla Conti

I piani di crescita di Shein

Mentre aumentano le tensioni tra Washington e Pechino, Shein – il rivenditore online cinese di abbigliamento e accessori a basso prezzo – sta pianificando di rafforzare la sua presenza negli Stati Uniti. Secondo il Wall Street Journal, la società ha in programma di costruire tre grandi centri di distribuzione in America che potrebbero eventualmente ridurre i tempi di spedizione per i suoi clienti di tre o quattro giorni, ha affermato in un’intervista George Chiao, presidente delle operazioni statunitensi di Shein. Ricordando che l’azienda vende esclusivamente online e spedisce la sua merce dalla Cina in oltre 150 paesi. E che gli Usa rappresentano circa un quarto del valore lordo della merce venduta.

La crescita di Shein

Fondata nel 2008 a Nanchino dall’ex manager di marketing Chris Xu, quando si è quotata nel 2020 Shein valeva già 15 miliardi di dollari (15 miliardi di euro). I conti hanno poi letteralmente preso il volo spinti dalla pandemia e da prezzi molto bassi, con crescite dei ricavi del 250% nel 2020 e del 60% nel 2021. Nella primavera di quest’anno l’azienda è stata valutata attorno ai 100 miliardi di dollari in un round di finanziamento che ha visto tra gli investitori il private equity General atlantic, Tiger global management e Sequoia capital China. L’ex startup ha così un valore superiore a quello delle capitalizzazioni di mercato delle rivali europee H&M e Inditex (Zara) messe insieme.

Il rebus delle spedizioni

Secondo le stime degli analisti nel 2021 le vendite di Shein hanno raggiunto i 16 miliardi di dollari. Per fare un confronto, Zara ha generato un fatturato netto di 19,5 miliardi di dollari, nell’anno fiscale terminato il 31 gennaio. Attualmente, i clienti di Shein devono attendere dai 10 ai 15 giorni per la consegna dei loro ordini, lontano dai tempi di spedizione medi di rivenditori come Amazon e rivali come appunto Zara e H&M che si sono affidati ai loro negozi fisici per aiutare a soddisfare rapidamente gli ordini dell’e-commerce.

Shein ha così annunciato che i pacchi inviati tramite spedizione standard verranno consegnati in media entro sette-otto giorni. Non solo. Ha aperto il suo primo centro di distribuzione negli Stati Uniti a Whitestown, Indiana, ad aprile e conta di aprire un secondo centro di distribuzione nel sud della California entro la primavera del 2023. Messi insieme darebbero lavoro a circa 3.000 persone entro il 2025, ha affermato Chiao.

Pop up store e ambiente

Lo scorso 14 luglio la piattaforma cinese ha scelto Amazon Prime in Spagna, Francia, Germania e UK per un nuovo test sul mercato europeo. Nonostante acquisisca la sua merce da fabbriche cinesi, Shein non vende nella Cina continentale, dove la concorrenza per i vestiti economici è alta. Shein ha aperto pop up store a Los Angeles, Las Vegas, Parigi, Melbourne. In Italia l’esperimento è stato fatto a Milano (a giugno, in piazza Gae Aulenti) e a Roma (tra luglio e agosto, in via Frattina), in entrambi i casi in collaborazione con Klarna e con un intento “esperienziale”. I capi, infatti, erano esposti, ma acquistabili solo online.

Più volte accusata di incarnare un modello di business anti-sostenibile, l’azienda ha annunciato a giugno di aver stanziato 50 milioni di dollari da utilizzare nell’arco di cinque anni per arginare il problema dei rifiuti tessili. Di questi, 15 milioni andranno alla The Or Foundation che lavora in Ghana, ad Accra, dove si trova uno dei più grandi siti di smaltimento dei rifiuti tessili al mondo.

Il rischio di cause

C’è anche un altro problema. Su Shein si può trovare dei capi per tutti: uomo, donna, bambini, taglie forti, accessori eccetera. Molti utenti, però, si sono resi conto che copie esatte dei modelli venduti su Zara sono disponibili sul sito di Shein a un prezzo ulteriormente ridotto. Vari sono infatti i casi di youtuber o influencer che parlano apertamente del tema. Molti di loro ammettono anche di essersi recati nei negozi Zara, aver provato i vestiti e poi averli ordinati su Shein. Se Zara dovesse fare causa a Shein ci vorrebbero almeno due anni per avere un verdetto finale su un caso di un capo che forse dopo meno di un mese non sarebbe più disponibile alla vendita. Perché il fashion è fast, i tribunali molto meno.

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