L'Argentina vittima della Fed, ora rischia un nuovo fallimento
Menu

QUOTIDIANO INDIPENDENTE - Fondato e diretto da MAURIZIO BELPIETRO

Home/ Mondo/Apertura
AperturaMondo Sab 20 maggio 2023

L'Argentina vittima della Fed, ora rischia un nuovo fallimento

La notizia sta passando sotto traccia, ma non per questo è di minore rilevanza. Anzi, per la fragile economia del Sud America potrebbe avere l’effetto di una deflagrazione. L’Argentina rischia il fallimento. Come nel 14 novembre del 2002. Come quando la terribile crisi costrinse allora le persone a saccheggiare i... L'Argentina vittima della Fed, ora rischia un nuovo fallimento BUENOS AIRES, ARGENTINA
Emanuele Bonora
di 
Emanuele Bonora

Giornalista de La Verità, esperto di nuovi media. Responsabile dell'edizione online del quotidiano e delle strategie digitali.

La notizia sta passando sotto traccia, ma non per questo è di minore rilevanza. Anzi, per la fragile economia del Sud America potrebbe avere l’effetto di una deflagrazione. L’Argentina rischia il fallimento. Come nel 14 novembre del 2002. Come quando la terribile crisi costrinse allora le persone a saccheggiare i centri commerciali per riempire gli stipiti di casa. Questa volta le condizioni sono un po’ diverse. E la responsabilità, va detto, è almeno in parte della Fed. 

La responsabilità della Fed

Sì, della banca centrale americana. Perché l’economia argentina è strettamente collegata all’andamento del dollaro statunitense. E l’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Fed ha portato, in questi mesi, all’apprezzamento del dollaro nei confronti delle altre valute, tra cui il peso argentino. La valuta di Buenos Aires ha perso, infatti, quasi la metà del proprio valore verso la moneta americana. Una vortice che potrebbe peggiorare ulteriormente, se le minute di Jerome Powell, di cui verrà dato conto la prossima settimana, contenessero la volontà di proseguire con la stretta.

Il debito con il Fmi

A questo va aggiunta un’inflazione che ha superato il 100 per cento in un anno e il soffocante debito acceso con il Fondo monetario internazionale (Fmi). A gennaio 2022 il governo del presidente Alberto Fernandez aveva già ottenuto una revisione per cercare di rendere meno oneroso il pagamento del debito. Ma si tratta, comunque, di una montagna di 45 miliardi di dollari di esposizione, sottoscritta nel 2018 dall’ex presidente Mauricio Macri. 

L’improvvisa siccità

Non ultimo, ad aver messo in difficoltà i conti del Paese del Sol de Mayo è stata la siccità. La peggiore degli ultimi sessanta anni, secondo alcune stime. Per il settore agroalimentare, da sempre motore dell’economia nazionale, si è trattato di un colpo durissimo. A marzo, tanto per capire, il comparto è cresciuto solo dello 0,2 per cento su anno e in molti prevedono una chiusura del 2023 in recessione.

Per questo per l’Argentina, a pochi mesi anche dalle elezioni, scongiurare il fantasma di un nuovo default appare complicato quanto risolvere il cubo di Rubik. E l’unico che potrebbe trarre davvero vantaggio da questa crisi alle votazioni potrebbe essere il candidato ultra liberista Javier Milei, fondatore del partito “La libertà avanza” . “Sarò una motosega”, promette lui. Nei sondaggi è in costante ascesa.

Condividi articolo