In California i defunti diverranno il nuovo concime
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Mondo Sab 24 settembre 2022

In California i defunti diventeranno concime

Concimare i terreni con i defunti. Se escludessimo discorsi morali, economicamente sarebbe sicuramente vantaggioso. In California i defunti diventeranno concime CIMITERO INGLESE, IL SINDACO DECARO E L'AMBASCIATRICE INGLESE RENDONO OMAGGIO AI CADUTI, LAPIDI, CIMITERO
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

In California i defunti diventano concime

Concimare i terreni con i defunti. Se escludessimo discorsi morali, economicamente e per l’ambiente sarebbe sicuramente vantaggioso. Soprattutto visto che da noi i fertilizzanti  sono merce rara e i loro prezzi schizzano alle stelle. Ma se a qualcuno questa forma di economia circolare sembrerà un po’ macabra, la California ha preso la sua decisione senza indugi. Dal 2027, lo Stato potrà infatti avvalersi di un nuovo metodo di sepoltura: il compost umano.

La terramazione

Il governatore democratico Gavin Newsom ha firmato un disegno di legge per la regolamentazione del Nor (riduzione organica naturale), in cui il corpo viene scomposto nel suolo. Una decisione che l’associa ad altri quattro stati del paese, ossia Oregon, Washington, Colorado e Vermont. Il processo, chiamato terramazione, prevede che i resti della persona vengano messi in un contenitore d’acciaio e coperti di materiale biodegradabile come trucioli di legno e fiori, dove la decomposizione avviene naturalmente in un periodo che va da 30 a 45 giorni. Quel suolo composto dall’uomo potrà quindi essere restituito alla famiglia del defunto o utilizzato come concime.

Alternativa ecologica

Secondo Cristina Garcia, tra i sostenitori della normativa, si tratta di un’alternativa ecologica più rispettosa e più economica delle tradizionali opzioni di fine vita. Questo metodo infatti non contribuisce alle emissioni inquinanti nella nostra atmosfera, spiega. E la cremazione non è l’unica pratica inquinante”. Anche quando mettiamo una bara nel terreno – infatti – ci sono molte sostanze chimiche che vengono rilasciate e spesso finiscono nella nostra acqua”.

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