L'uomo delle bollette italiane spende 2 milioni per l'immagine
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In evidenzaPersonaggi Ven 07 ottobre 2022

L'uomo delle bollette italiane spende 2 milioni per l'immagine

L’Autorità per l'Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (Arera) investe due milioni in comunicazione. I consumatori sul piede di guerra. L'uomo delle bollette italiane spende 2 milioni per l'immagine STEFANO BESSEGHINI PRESIDENTE ARERA
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Arera investe 2 milioni in comunicazione

L’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (Arera) investe due milioni in comunicazione. E i consumatori scendono subito sul piede di guerra. Dal loro punto di vista, non bastavano infatti le nuove assunzioni per potenziare lo staff ed offrire, in ritardo, dossier sulla situazione energetica al governo di turno. Ora l’Arera ha pensato bene di potenziare anche la sua comunicazione con un bando finalizzato a trovare un’agenzia che curi l’immagine dell’autorità guidata da Stefano Besseghini.

Tutto regolare, s’intenda. Se non fosse per una questione di opportunità in un momento in cui le bollette sono alle stelle per famiglie e imprese. Anche perché alla fine, indirettamente, a pagare i costi dell’Arera sono sempre i consumatori proprio attraverso le loro bollette. Come vuole la legge costitutiva, a finanziare il bilancio delle autorità sono infatti gli operatori del settore attraverso un contributo obbligatorio. E cioè le imprese che, manco a dirlo, incassano denaro dagli utenti attraverso le bollette. Per non parlare del fatto che l’autorità ha già anche un suo ufficio stampa e comunicazione.

La protesta

«È da oltre un anno e mezzo che chiediamo all’autorità per l’energia di essere trasparente nella comunicazione, soprattutto nell’informazione preventiva verso i gravi rincari. Nonostante gode di una direzione specifica con direttori esperti e dipendenti all’uopo dedicati, oltre ad avere un rapporto privilegiato con il Governo e quindi a poter utilizzare l’informazione istituzionale dedicata del servizio pubblico nonché avere tutti i mezzi di comunicazione e stampa sempre disponibili a rilanciarli, non un sola parola di avviso è stata lanciata a favore dell’informazione dei cittadini in questi mesi – ha denunciato Luigi Gabriele, numero uno di Consumerismo no profit -. Oggi scopriamo che ha pubblicato un bando per ricercare una società di comunicazione che per 1,6 milioni di euro in 4 anni comunichi al posto loro. Si vede che grazie ai rincari le casse dell’autorità sono in buono stato. Ma che abominio è questo? Voglio difendere la loro immagine o informare l’utenza? Mi offro gratis per farlo. Vediamo se il governo li ferma».

Il bando

Nel dettaglio, il 28 settembre scorso l’Arera ha indetto una gara per «l’affidamento del contratto per lo svolgimento dei servizi di agenzia di comunicazione integrata e servizi di supporto complementari» su istanza della Direzione Comunicazione specialistica e mass media, guidata da Gian Luca Spitella. La gara riguarda un arco temporale di 36 mesi con una possibile proroga di altri 12 mesi. In totale 4 anni dal momento dell’assegnazione. L’importo complessivo? Un milione e 636mila euro cui va aggiunta l’Iva. Secondo le stime della Ragioneria dell’ente, che ha dato il via libera all’operazione, il costo totale massimo a carico dell’autorità sarà di 1.995.920 euro.

Naturalmente per tutta la durata dell’appalto. In pratica poco meno di 500mila euro l’anno dal 2023 al 2026. Come spiega il bando, siglato dal direttore Carlo Ranucci, «l’impegno definitivo relativo all’importo del contratto venga assunto nel provvedimento di aggiudicazione della procedura di gara». Sempre che, come auspicano i consumatori, l’Arera non faccia un passo indietro o non intervenga il governo che però, a legislazione vigente, poco o nulla può nei confronti delle autorità indipendenti.

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