La confessione di Santo Versace: "Gianni voleva cambiare il testamento"

Santo Versace a “Un Giorno da Pecora”, su Rai Radio 1, ha svelato che il fratello Gianni aveva in mente di cambiare il testamento. “Sono sempre stato un socialista, democratico, mai comunista. Nel 2008 però mi chiamò Berlusconi per propormi di servire il Paese, al di là della colorazione politica”. Alla domanda se a sinistra nessuno gli offrì di fare il parlamentare, risponde affermando che “mi chiamavano persone inopportune, non voglio fare nomi ma se vuoi Santo Versace lo chiami direttamente”. Alle ultime politiche ha “votato per il Terzo Polo, nel mio collegio c’era Carlo Calenda quindi ho votato per lui. Ma mi convince allo stesso modo anche Matteo Renzi”.

Lo stile della Meloni

Giorgia Meloni “mi piace molto, ha uno stile adeguato, lo stile Armani, quello della donna in carriera”. Nel suo ultimo libro racconta di come si è arrivati al testamento del fratello Gianni Versace, e nella domanda si sottolinea che “prima la vostra impresa era al 45% di Gianni, al 35% sua e al 20% di Donatella. Col testamento il 50% è diventato di Allegra, figlia di Donatella, il 30% suo e il restante di sua sorella”, e Santo afferma che “non è stato un problema, siamo stati fortunati da aver tanto di più di quello che serve. Probabilmente quel testamento era frutto di qualche scambio di convenevoli tra me e lui su qualche spesa. Mi ricordo che dopo una splendida sfilata pranzammo a Firenze, a casa sua, poi dovevamo partire per Parigi e lui mi disse ‘devo cambiare il testamento, quando torno lo cambio, non ti preoccupare”. E sui rapporti con la sorella Donatella, “dalla morte di Gianni non facciamo quasi mai le festività insieme, io sono in Calabria e lei quasi sempre in America”.