I portaborse del Parlamento fanno lo sciopero della fame
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In evidenzaPolitica Ven 07 ottobre 2022

Vogliono l'aumento, sciopero della fame per i collaboratori parlamentari

Un collaboratore parlamentare, anzi, il presidente dei collaboratori parlamentari alla guida dei suoi colleghi per lo sciopero della fame. Vogliono l'aumento, sciopero della fame per i collaboratori parlamentari
Marco Vassallo
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Marco Vassallo

I collaboratori parlamentari fanno lo sciopero della fame

Fra qualche ora Emma Bonino sarà in buona compagnia. La schiera di chi crede nello sciopero della fame infatti si allarga. Stavolta, però, non ci sarà nessun parlamentare a digiunare per le sue battaglie. Ma un collaboratore parlamentare, anzi, il presidente dei collaboratori parlamentari, José De Falco, alla guida dei suoi colleghi. Lui che è avvocato esperto di diritto delle Assemblee elettive ha infatti annunciato lo sciopero per l’approvazione di una delibera che non arriva e che riguarda la disciplina delle “preziose” figure che aiutano i deputati durante la legislatura.

In cosa consiste la delibera per cui protestano i collaboratori

La delibera numero 2.226 servirà a regolamentare e uniformare la funzione dei collaboratori nelle due Camere. Queste figure, infatti, denunciano da anni contratti opachi e sottopagati. E con l’approvazione del provvedimento, sarà direttamente il Parlamento ad erogare gli stipendi, come avviene nel Parlamento europeo.

Il Senato temporeggia sulla delibera

Se la Camera dei deputati ha dato il suo ok, il nodo ora resta il Senato. “La delibera sulla disciplina dei collaboratori parlamentari al Senato è pronta, serve solo che sia convocato il Consiglio di Presidenza per votarla. Spetta alla Presidente Casellati far sì che ciò avvenga, come fatto dalla Camera martedì scorso”. “Non ci sono scuse, alibi e tempo da perdere. Ci sono da onorare anni di iniziativa – ha continuato De Falco – di atti parlamentari, incontri e impegni assunti formalmente dai questori in sede di discussione di bilancio interno del Senato in cui si ribadiva la volontà di procedere in coordinamento con la Camera dei deputati. Per tenere fede alla parola data, basta la volontà della presidente Casellati di convocare il Consiglio di Presidenza entro il prossimo 12 ottobre, come consentito dal regolamento”.

Lo sciopero della fame di mezzanotte

“Nel fare appello alla Presidente di realizzare e sostanziare quell’attenzione che a parole ci ha sempre ribadito negli incontri avuti in questi anni, dalla mezzanotte di oggi (7 ottobre, ndr) inizierò uno sciopero della fame finché non sarà resa nota la data della Convocazione del cdp” ha dunque De Falco. “Con questo tipo di protesta vogliamo scongiurare la nefasta condizione di un Parlamento in cui la disciplina di centinaia collaboratori risulti diversa tra Camera e Senato, con la conseguenza che un lavoratore che esercita la medesima professione in un ramo del Parlamento si veda riconosciuti diritti e tutele, e nell’altro li veda negati”.

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