Meloni punta il 2% del Pil sulla Difesa: «Non siamo guerrafondai»
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Politica Ven 16 dicembre 2022

La Meloni punta il 2% del Pil sulla Difesa: «Non chiamateci guerrafondai»

Il governo Meloni ha riconfermato l'obiettivo del raggiungimento graduale del 2 per cento del Pil per la Difesa entro il 2028. La Meloni punta il 2% del Pil sulla Difesa: «Non chiamateci guerrafondai»
Redazione Verità&Affari
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La destinazione del 2% del Pil per la Difesa

Il governo Meloni ha riconfermato l’obiettivo del raggiungimento graduale del 2 per cento del Pil per la Difesa entro il 2028 e ha acceso le polemiche. In difesa della norma è intervenuta la senatrice di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti. “Si tratta di un impegno già preso nel 2006 e nel 2014 e che poi qualcuno ha fatto finta di dimenticare. È evidente che questo impegno economico e graduale con obiettivo 2028 non significa essere guerrafondai, come qualcuno ha sostenuto con ipocrisia. È il contrario, noi siamo costruttori di pace come dimostra da sempre l’impegno dei nostri contingenti nelle missioni internazionali”, ha detto la senatrice aprendo la seconda giornata del dibattito “10 anni di amore per l’Italia” di Fratelli d’Italia.

“Tutti vogliono la pace. La differenza è nel giudizio di come raggiungerla. C’è chi va in piazza chiedendo la pace e chi ostenta una forma di pacifismo peloso ed ipocrita. La pace si raggiunge sostenendo e aiutando il popolo ucraino a difendersi, a resistere e sopravvivere. Sono queste le premesse per arrivare a un negoziato di pace tra Russia e Ucraina che deve necessariamente vedere seduti al tavolo i due interlocutori in una posizione di equilibrio. E questa posizione di equilibrio si crea soltanto se l’Alleanza, l’Ue e l’Italia fanno capire all’aggressore russo che c’è compattezza e unicità di azione a sostegno dell’aggredito”, ha aggiunto per poi concludere: “Noi riconfermiamo il nostro impegno nell’Alleanza e nell’Unione europea a cui chiediamo di essere più decisiva nel rilanciare la difesa comune e la volontà di essere determinante nel rispetto della sua vocazione geografica e geopolitica per garantire la sicurezza del continente europeo”. 

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