Chi sono i finanziatori della politica, da Letta a Raggi e tante imprese
Sono queste solo alcune delle storie che vengono fuori dalle 560 pagine delle Erogazioni ai partiti e ai movimenti politici
I finanziatori dei partiti politici
Gianni Letta agli esordi come finanziatore della politica. Virgina Raggi parsimoniosa persino con se stessa, il finanziere Davide Serra, generoso sostenitore della Italia Viva di Matteo Renzi. Le imprese, invece, sono le grandi assenti nel finanziamento alla politica. Salvo che nel caso di Azione di Carlo Calenda. Sono queste solo alcune delle storie che vengono fuori dalle 560 pagine delle «Erogazioni ai partiti e ai movimenti politici iscritti nel registro nazionale comunicate dal primo gennaio 2022». È la radiografia dei finanziatori della politica nell’era in cui il finanziamento pubblico non c’è più. Senatori e deputati, non sempre generosi con il partito. E poi fondazioni, consiglieri regionali, provinciali e comunali e semplici simpatizzanti. Pochi gli industriali. Ma comunque per importi che al massimo raggiungono i 50 mila euro.
Difficile immaginare come si possa finanziare un partito e una campagna elettorale con questi numeri. Nel lungo elenco non mancano le star come Letta per l’appunto. Il nome dell’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio sotto il governo di Silvio Berlusconi compare come sostenitore con un migliaio di euro della Fondazione De Gasperi. Argent de poche per uno come lui, ma il contributo è significativo perché la Fondazione è guidata da Lorenzo Malagola, in odore di candidatura nelle liste di Fratelli di Italia. Per non parlare del fatto che il presidente è Angelino Alfano, già ministro della giustizia nel governo Berlusconi IV e degli Interni nei governi Letta e Renzi. A ben guardare nell’elenco dei finanziatori della Fondazione c’è però chi è stato ben più generoso: la Federazione Italiana Tabaccai che ha staccato due assegni, uno a febbraio e l’altro a maggio, per un totale di 20 mila euro.
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