Con un tratto di pennarello sui bonifici Letta oscura i nomi dei suoi finanziatori
Per le suppletive del 2021 Enrico Letta ha ricevuto 50 mila euro. Dovrebbe dire da chi. I nomi dei finanziatori coperti dal pennarelloI finanziatori di Enrico Letta
Tre bonifici. Uno da 30 mila euro in data 2 settembre 2021. E due da 10 mila euro, uno in data 9 settembre 2021 e uno in data 4 ottobre 2021. Sono i 50 mila euro che hanno finanziato la campagna elettorale del segretario Pd Enrico Letta per farlo diventare deputato alle elezioni suppletive dello scorso autunno nel blindatissimo collegio uninominale n. 12 per la Camera dei deputati a Siena. Sono tutti e tre riportati in copia – insieme alla sua dichiarazione dei redditi – nella sezione “documentazione patrimoniale” nella scheda del deputato Letta sul sito Internet dell’assemblea di Montecitorio. Ma di quei tre versamenti si conosce solo il destinatario – che è appunto il segretario del Pd – oltre all’importo e alla data del versamento. Non si conoscono però i benefattori.
Sappiamo che sono due grazie alle schede di dichiarazione congiunta trasmesse alla segreteria della Camera via Pec: uno ha versato 10 mila euro a Letta, e l’altro 40 mila euro in due tranches. L’identità del benefattore è però segreta, perché in entrambe le schede di versamento il suo nome (o la sigla dell’organizzazione o della eventuale società) è oscurata da un tratto di pennarello nero che ne protegge la privacy. Un predecessore di Letta – l’ex segretario del Pds Massimo D’Alema – divenne famoso per una vignetta contestata di Forattini che ne faceva il mago del bianchetto. Il successore è un maestro del neretto. Ma il risultato è lo stesso: trasparenza zero.