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In evidenzaPolitica Gio 25 agosto 2022

La Meloni rassicura i mercati : "Non sfascio i conti nè rompo l'Europa"

Intervista alla Reuter di Giorgia Meloni per rassicurare investitori e mercati con due messaggi: non scasserà conti pubblici nè l'Europa La Meloni rassicura i mercati : "Non sfascio i conti nè rompo l'Europa" GIORGIA MELONI PRESIDENTE DI FRATELLI D'ITALIA E LEADER DEL PARTITO DEI CONSERVATORI EUROPEI
Alessandro Giorgiutti
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Alessandro Giorgiutti

Nato a Udine nel 1978, ha lavorato vari anni a Libero con una breve parentesi al Giornale.

Nel giorno in cui il Financial Times dà notizia della più grande scommessa dei fondi speculativi contro il debito italiano dal 2008, la leader di Fratelli d’Italia rilascia un’intervista alla Reuters e spiega. “Sono molto cauta.  Nessuna persona responsabile, prima di avere un quadro completo delle risorse che possono essere investite, può pensare di sfasciare le finanze del paese”. Così Giorgia Meloni rassicura gli investitori sulla finanza pubblica. E anche sull’Europa.

Messaggio europeo

Saldamente in testa nei sondaggi in vista delle elezioni del 25 settembre, la Meloni infatti parla quasi da presidente del Consiglio in pectore e spiega quali saranno i suoi rapporti con l’Europa.  “Vogliamo un atteggiamento italiano diverso sulla scena internazionale, ad esempio nei rapporti con la Commissione europea, ma questo non significa che vogliamo distruggere l’Europa, che vogliamo lasciare l’Europa, che vogliamo fare cose folli». 

MANIFESTI DI GIORGIA MELONI

Patto di stabilità

Tra le cose da cambiare però c’è il patto di stabilità e crescita, sospeso dal 2020. Non potrà essere ripristinato così come era, dice la Meloni, che propone di escludere dal calcolo deficit/pil le spese necessarie a fronteggiare il caro energia. “Sulla questione energetica, le nazioni che stanno affrontando le maggiori difficoltà a causa dei loro debiti pregressi potrebbero essere aiutate meglio”.

Non sono statalista

Capitolo grandi aziende nazionali. La Meloni esclude di voler assumere il pieno controllo di Eni ed Enel. Ribadisce che il suo governo proteggerà gli asset di rilevanza nazionale da eventuali acquirenti stranieri. Quanto a Telecom Italia, la Cassa Depositi e Prestiti dovrebbe assumere il controllo della rete. «Il mio obiettivo è una rete di proprietà dello Stato, non verticalmente integrata, e operatori privati che operino in libera concorrenza». 

Ita la vendo io, non Draghi

Infine, Ita. La leader di Fratelli d’Italia  non condivide la volontà del governo Draghi di portare a termine la cessione (in campo ci sono la cordata Msc-Lufthansa e il fondo americano Certares in partnership con Delta e AirFrance). La decisione finale  dovrebbe spettare al governo che uscirà dalle urne. «Non so se c’è ancora tempo. Ho chiesto uno stop perché è molto importante capire se è possibile mantenere una compagnia di bandiera»

Alessandro Giorgiutti

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