Italiani indecisi e poco informati, cosa pensano prima del voto
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Politica Gio 22 settembre 2022

Italiani indecisi e poco informati, cosa pensano prima del voto

L’88% degli italiani crede che l’Italia abbia mancato gli obiettivi di transizione fissati dalla Unione europea. Italiani indecisi e poco informati, cosa pensano prima del voto
Camilla Conti
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Camilla Conti

Il sondaggio di Swg sulle elezioni

L’88% degli italiani crede che l’Italia abbia mancato gli obiettivi di transizione fissati dalla Unione europea, mentre siamo stati tra i primi a raggiungerli, nel 2014, superandoli ampiamente. Il 76% non sa che l’Italia è leader di efficienza energetica in Europa. Un terzo è convinto che il Paese sia fermo sotto al 10% di produzione elettrica da rinnovabili, meno di quanta ne producevamo agli inizi del Novecento, e solo un 10% risponde con una stima che si avvicina al valore corretto, ovvero: oggi l’Italia produce circa il 35% dell’energia elettrica da rinnovabili.

Scarsa conoscenza

Sono i dati emersi da una ricerca di Swg, che dimostrano come alla base del dibattito sull’energia e sulla transizione green ci sia una conoscenza molto scarsa del contesto, soprattutto tra gli over 55. Ciò è destinato a condizionare non solo la campagna elettorale, a pochi giorni dal voto, ma anche l’impatto della strategia del prossimo governo sul fronte energetico e del caro bollette. Questa scarsa conoscenza rilevata dal sondaggio Swg condiziona, inoltre, i giudizi sul sistema industriale: la maggior parte degli italiani (62%) è d’accordo con l’affermazione «le maggiori imprese legate all’energia rinnovabile sono all’estero, in Italia non siamo forti in questo settore». Solo una minoranza (38%) è consapevole che le imprese italiane occupano una posizione di tutto rispetto nel settore della produzione elettrica da rinnovabili, per esempio con la partecipata Enel Green Power, una delle cinque più grandi società dell’industria solare al mondo per potenza installata.

Percezioni errate

Errate anche le percezioni sui rendimenti dei pannelli solari: il 61% sottostima i progressi delle tecnologie fotovoltaiche e crede che per raggiungere gli obiettivi di transizione del 2030 occorra coprire una superficie pari al 40% delle aree costruite del Paese, mentre, in realtà, basterebbe il 4% della superficie edificata, dieci volte meno. Meglio informati gli italiani riguardo al costo comparato delle varie tecnologie di generazione elettrica: il 40% individua correttamente nel fotovoltaico la fonte più economica per produrre un chilowattora di elettricità (e questo senza contare l’impennata dei prezzi degli idrocarburi del 2022).

Certo, la proliferazione di nomi per i pacchetti legislativi nazionali ed europei non aiuta. Ma la variabile che influisce di più sulle diverse percezioni è quella dell’età. Tra i quesiti posti dall’indagine Swg ce n’è uno – il numero 8 – che recita così: «Di fronte all’impennata dei prezzi dell’energia degli ultimi mesi, in generale l’Italia dovrebbe…». Il quesito indaga la relazione tra il desiderio di indipendenza energetica nazionale e l’esigenza di coordinamento europeo. Ebbene, costretti a scegliere tra queste sole due opzioni secche, nel 56% degli intervistati prevale l’esigenza di «ridurre la dipendenza energetica dall’estero», mentre il 37% sceglie «cercare maggior coordinamento con il resto d’Europa per soluzioni comuni» (il 10% non si esprime).

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