Meloni conferma: la condizione per diventare premier
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In evidenzaPolitica Mar 09 agosto 2022

Meloni conferma: «Se FdI diventerà il primo partito, io sarò il premier»

Il programma del centrodestra sarà pronto entro la settimana, ha assicurato Matteo Salvini. Giorgia Meloni ha detto come diventerà premier Meloni conferma: «Se FdI diventerà il primo partito, io sarò il premier»
Riccardo Pelliccetti
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Riccardo Pelliccetti

Riccardo Pelliccetti, triestino, è stato caporedattore e inviato speciale per 20 anni de Il Giornale, dopo aver lavorato per diversi quotidiani, periodici e riviste web, occupandosi di politica estera e difesa. Ma è tornato alla sua passione: l’economia. Ha pubblicato i libri “La via dell’esodo” (1997), “I nostri marò” (2013) e “Le verità negate” (2020).

La conferma di Meloni premier

Il programma del centrodestra sarà pronto entro la settimana, ha assicurato Matteo Salvini. Ma non solo. Qualsiasi documento che gira in questi giorni con i contenuti del programma non corrisponde alla realtà, ha affermato Giorgia Meloni. Insomma, la coalizione di Meloni, Salvini e Silvio Berlusconi deve ancora definire qualche dettaglio, ma entro pochi giorni avrà disegnato il quadro completo. Resta solo da trovare una nuova intesa sui collegi, dopo che le mini alleanze centriste di Toti-Lupi e Cesa-Brugnaro hanno rimescolato le carte. Ci metteranno mano i leader, anche se non è ancora stato fissato un incontro al vertice.

La campagna elettorale di Fdi

La strada per il voto, però, è ancora lunga. «Io non sto facendo la campagna elettorale con l’idea che abbiamo già vinto – ha detto Giorgia Meloni in un’intervista su radio Rtl 102.5 – Non mi piace dare per scontata la vittoria, a me piace combattere. Bisogna restare concentrati e lo dobbiamo dire chiaro e tondo agli italiani che dovranno andare a votare». Sul futuro premier non ci dovrebbero essere dubbi, dopo l’intesa. «La regola del centrodestra è che chi prende più voti propone al presidente della Repubblica la figura indicata a guidare il governo – ha spiegato -. Se Fratelli d’Italia prenderà il 23% alle elezioni cosa succede? Che quel nome sono io; presumo di sì, perché non dovrebbe essere così? Perché la Meloni no? Io penso che chi vota FdI lo faccia in questa ottica».

Commentando la rottura tra Enrico Letta e Carlo Calenda, la leader di FdI ha parlato di «balletto tragicomico. Da una parte c’è la telenovela, dall’altra parte il centrodestra è già parecchio avanti con la stesura del programma. Il centrodestra è una coalizione che ci ha messo mezz’ora a trovare delle soluzioni. Noi stiamo insieme per scelta, dall’altra parte l’unica idea condivisa è “battiamo la destra”». Secondo Meloni, Calenda ha fatto un calcolo elettorale. «Forse ritiene che fuori dal centro sinistra possa fare qualcosa di meglio, ma la strategia non cambia: marciare divisi per colpire uniti», ha affermato, sottolineando che con un centrosinistra unito o non unito «poco cambia, starebbero insieme in un governo».

Il totoministri

In questi giorni ha preso piede sui media anche il totoministri, con Salvini che auspicava anticipare qualche nome. Ieri il leader della Lega ha cambiato registro. «Chi fa cosa lo decidono gli italiani con il voto del 25 settembre. Non ci sono ministri adesso, premier, sottosegretari: aspettiamo il 25 settembre», ha detto commentando la prudenza di Meloni su un suo possibile ritorno al Viminale. «Se gli italiani scelgono il centrodestra e nel centrodestra danno un consenso di più alla Lega – ha aggiunto -, sono pronto a prendermi l’onore e l’onere di prendere per mano questo Paese e di scegliere il meglio per questo Paese». Ma ha tenuto a ribadire che per lui, «Giorgia e Silvio sono due amici oltre che due alleati e quindi tutti potranno fare tutto, tutti sono all’altezza di fare tutto». Salvini ha anche parlato del programma: «L’ho letto: è sostanzialmente pronto al 99%, tranne qualche limatura», ha detto, aggiungendo che «quello che interessa a me e milioni di italiani c’è: la pace fiscale, la rottamazione delle cartelle esattoriali, l’estensione della flat tax».

Silvio Berlusconi, dal canto suo, continua con le sue pillole quotidiane via video. «Il Pd vuole introdurre una patrimoniale sui nostri risparmi e un’imposta sulle successioni. Noi non approveremo mai un’imposta patrimoniale sulla casa, sui risparmi e sulle successioni», ha detto il leader di Forza Italia. Continua, intanto, il toto-candidature. Il patron della Lazio, Claudio Lotito, potrebbe trovare un posto in lista con il centrodestra. Il presidente del club biancoceleste avrebbe un dialogo aperto sia con la Lega che con Fi. Il collegio potrebbe essere un uninominale del Lazio, con paracadute al proporzionale. Pare certo invece il posto in lista per la giornalista Maria Giovanna Maglie, in quota Lega. Tra i big trovano conferma le voci sulle candidature degli ex ministri Giulio Tremonti e Giulio Terzi di Sant’Agata

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