Pensioni, l'ultima ipotesi per le minime: aumento a 600 euro da subito
La manovra verso il Parlamento: possibile un ulteriore aumento delle pensioni minime da subito, anche se non per tutti Giancarlo Giorgetti, ministro dell'EconomiaPensioni minime a 600 euro
La partita sull’aumento delle pensioni minime non è ancora chiusa: una parte della maggioranza è in pressing per alzarle fino a 600 euro da subito. Se non per tutti, almeno per quella parte di pensionati più in difficoltà economicamente. L’ultima ipotesi di modifica della manovra, che si appresta ad arrivare in Parlamento per essere discussa e migliorata, la riporta il Messaggero.
Le pressioni maggiori arrivano soprattutto da Forza Italia, che in campagna elettorale aveva promesso un aumento fino a mille euro di tutte le pensioni (in 5 anni). Difficile però che si riesca ad alzare fin da subito a 600 euro tutte le pensioni minime per questioni di coperture. Si fa largo allora l’ipotesi di rivolgere questo ulteriore incremento solo agli over 70 con un Isee particolarmente basso, ancora da definire.
Cosa dice la manovra
La legge di Bilancio proposta dal governo Meloni prevede una rivalutazione delle pensioni minime dell’8,7%. Ossia il 120% rispetto al 7,3% di incremento di riferimento. Le attuali pensioni minime, fissate a 523 euro, si alzerebbero quindi a 570 euro al mese.
Il costo per lo Stato di questa misura è di 210 milioni di euro per il prossimo anno. Il margine di manovra per aumentare ancora le pensioni minime però è molto stretto. In tutto, per le modifiche della legge di Bilancio, sono stati messi a disposizione 400 milioni di euro.
Opzione donna
L’altro capitolo della manovra dedicato alle pensioni che potrebbe cambiare è quello di Opzione donna. La versione presente ora è molto restrittiva e lega l’anticipo della pensione anche al numero di figli. Una clausola che non è piaciuta e che potrebbe essere tolta.
L’idea sarebbe quella di prorogare l’attuale Opzione donna per un anno, al costo di circa 110 milioni di euro. Oppure preferire una proroga di 6-8 mesi e nel frattempo procedere con una revisione complessiva del sistema pensionistico italiano.