Primo decreto del governo Meloni, nuove regole sulla pandemia
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Politica Mar 01 novembre 2022

Primo decreto del governo Meloni, nuove regole su pandemia e giustizia

l primo decreto del governo Meloni:nuove regole su pandemia, giustizia e raveLa premier. Venerdì approvazione della Nadef. Primo decreto del governo Meloni, nuove regole su pandemia e giustizia
Riccardo Pelliccetti
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Riccardo Pelliccetti

Riccardo Pelliccetti, triestino, è stato caporedattore e inviato speciale per 20 anni de Il Giornale, dopo aver lavorato per diversi quotidiani, periodici e riviste web, occupandosi di politica estera e difesa. Ma è tornato alla sua passione: l’economia. Ha pubblicato i libri “La via dell’esodo” (1997), “I nostri marò” (2013) e “Le verità negate” (2020).

Il primo decreto del governo Meloni

La grande attesa era per i nomi che sarebbero emersi dall’intesa nel centrodestra e cioè i vice ministri e i sottosegretari che dovevano completare la squadra di governo. Non ci sono state grandi sorprese nella nomina al Consiglio dei ministri di ieri dei 31 sottosegretari e degli 8 viceministri. Certo non tutti sono stati accontentati e la premier Giorgia Meloni alla fine ha trovato la quadra: 17 incarichi per FdI, tra cui 4 vice ministri, 11 a testa per Lega e Forza Italia con due vice ministri per ciascun partito. Ma quello che interessava di più agli italiani erano sicuramente le prime misure che avrebbe approvato il governo. Meloni ha parlato di «una corsa contro il tempo per la manovra, nel prossimo Consiglio dei ministri del 4 novembre si aggiornerà la Nadef e si potrebbe aprire il dossier energia». La premier preme per fare in fretta e si è augurata che venerdì «ci saranno alcuni primi provvedimenti sull’energia, al netto di quello che deve essere previsto con la legge di bilancio».

La riunione sui temi economici

Al termine della conferenza stampa Meloni è infatti tornata a Palazzo Chigi «per una riunione» proprio sui temi economici.
Ieri il governo ha approvato il decreto unico contenente le nuove norme su pandemia, carcere ostativo e norme anti-rave party. «Abbiamo proceduto ad approvare un primo decreto che secondo me è molto importante. Per me è a tratti simbolico – ha detto la presidente del Consiglio -. Avevamo promesso che saremmo stati veloci e veloci siamo stati». Da oggi decade l’obbligo vaccinale anti-Covid per medici e professioni sanitarie. Resta, invece, l’obbligo di mascherina negli ospedali e nelle Rsa. «Ho voluto un ministro della Sanità cosi perché il tema della scienza non si affronta con un approccio ideologico, ma con evidenze scientifiche a supporto dei provvedimenti. In passato sono stati presi una infinità di provvedimenti che non avevano alla base evidenze scientifiche. Quindi non si replica», ha detto Meloni. «Se ci saranno nuove varianti siamo pronti a intervenire», ha spiegato dal canto suo il ministro della Salute Orazio Schillaci.

Il rinvio sulla giustizia

Per quanto riguarda la giustizia, è stato deciso il rinvio al 30 dicembre dell’attuazione della riforma Cartabia, dopo l’appello degli uffici giudiziari che lamentavano l’impossibilità di procedere con le nuove norme. La premier ha affermato di essere molto contenta delle misure approvate sulla giustizia. «Se ricordate, nella relazione che ho fatto in Parlamento avevo detto che la lotta alla criminalità organizzata era uno degli obiettivi del governo, e sono contenta che il decreto contenga una norma che va in questo senso, quella sull’ergastolo ostativo, una materia che ci sta a cuore», ha spiegato.

Di fatto non potranno accedere ai benefici i condannati per mafia che non collaborano con la giustizia. «Avevamo una indicazione da parte della Corte costituzionale, che si sarebbe pronunciata su alcune criticità di questa disciplina che riguardavano essenzialmente l’automatismo – ha spiegato il ministro della Giustizia Carlo Nordio -, cioè che per il semplice fatto di essere condannati per alcuni reati scattassero certi provvedimenti o limitazioni ai provvedimenti. Indicazione che è stata accolta e inserita nel decreto approvato. Non c’è più questo automatismo».

Sul fronte rave party, invece, la nuova norma prevede la confisca degli oggetti utilizzati durante le occupazioni illegali, la reclusione da 3 a 6 anni e multe da mille a 10mila euro. «Ci stavano già lavorando. – ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi – I requisiti di necessità e urgenza nascono dal fatto che l’assenza di una normativa efficace nel nostro Paese ci rendeva particolarmente vulnerabili, come testimonia la cronaca degli ultimi anni». Insomma, il nuovo governo promette anche linea dura contro l’illegalità.

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