Centrodestra, programma pronto. La candidatura di Berlusconi
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In evidenzaPolitica Gio 11 agosto 2022

Centrodestra, pronto il programma. E Berlusconi decide dove candidarsi

Il centrodestra ha completato la stesura del programma, mentre i leader sono impegnati sui media a illustrare le misure. Centrodestra, pronto il programma. E Berlusconi decide dove candidarsi Imagoeconomica
Redazione Verità&Affari
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Il programma del centrodestra

Il centrodestra ha completato la stesura del programma, mentre i leader sono impegnati sui media a illustrare le misure che adotteranno se dovessero andare al governo. Dopo l’incontro dello staff della coalizione ieri negli uffici della Lega al Senato, è stato definito il programma. «Non sono previsti altri incontri. Adesso, prima della presentazione ufficiale, la bozza sarà consegnata ai leader dei partiti della coalizione per l’approvazione definitiva», hanno spiegato in una nota. L’alleanza avrebbe anche concordato di riservare ai centristi (Udc, Coraggio Italia, Noi con l’Italia e Italia al Centro) 16 seggi. L’accordo prevederebbe anche un simbolo unitario per i quattro partiti, di cui si sta già studiando la grafica.

Giorgia Meloni, nel frattempo, cerca di rassicurare la comunità internazionale, inviando un videomessaggio in tre lingue (inglese, francese e spagnolo) alla stampa estera che lavora in Italia. «Ho letto che la vittoria di Fratelli d’Italia nelle elezioni di settembre sarebbe un disastro – ha detto -, verso una svolta autoritaria, l’uscita dell’Italia dall’euro e altre sciocchezze di questo genere. Nulla di questo è vero». La leader di FdI ha spiegato che da decenni la destra ha consegnato il fascismo alla storia, condannando «la soppressione della democrazia e le vergognose leggi contro gli ebrei». Meloni ha ricordato che, guidando il partito conservatore europeo, ha condiviso valori ed esperienze con i Tories britannici, i repubblicani Usa e il Likud israeliano. «La nostra posizione nel campo occidentale è cristallina – ha ribadito – come abbiamo dimostrato di nuovo condannando senza se e senza ma la brutale aggressione della Russia contro l’Ucraina, e aiutando dall’opposizione a rafforzare la posizione dell’Italia nei forum europei e internazionali».

Anche Silvio Berlusconi è sulla stessa linea e ha affermato che i presunti timori dell’Europa per la vittoria della destra «sia enfatizzata dalla sinistra italiana. Il Pd sembra impegnato a creare un nuovo Comitato di liberazione nazionale contro quello che loro chiamano le destre», ha spiegato. Secondo il leader di Forza Italia, «questo non fa bene al Paese e né alla qualità del dibattito politico. La presenza di Forza Italia nel governo sarà garanzia di atlantismo ed europeismo. Dovrebbe essere la sinistra ad avere qualche imbarazzo, visto che Fratoianni ha votato contro l’allargamento della Nato». Il Cavaliere ha ribadito che chi avrà più voti indicherà il nome del premier. «Se sarà Giorgia io credo che sarà all’altezza», ha detto annunciando anche che si candiderà al Senato. «Ho avuto pressioni da parte di tantissime persone, non solo da parte di Forza Italia. Quindi penso che alla fine mi candiderò».

Matteo Salvini, dal canto suo, ieri ha premuto il tasto su due temi: energia e infrastrutture, affermando che saranno nel programma. «In primis bisogna aggiungere alle fonti energetiche rinnovabili il nucleare – ha spiegato il leader della Lega -, poi bisogna dare via libera alle troppe infrastrutture bloccate da tempo, e faccio l’esempio del Ponte sullo Stretto di Messina». Ma ieri ha voluto anche difendere la sua idea di Flat tax. «In italiano è “tassa uguale per tutti” – ha detto a Radio Radio -. A sinistra qualcuno o è distratto o non capisce. Ci sono già 2 milioni di lavoratori che hanno questo sistema fiscale, chi ha la partita Iva può scegliere la flat tax al 15%. Noi non stiamo promettendo una cosa inesistente, bensì qualcosa che già funziona e che vorremmo ampliare alzando il tetto per le partite Iva e cominciando ad applicarla anche a lavoratori dipendenti e pensionati a basso reddito».

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