Elezioni, ecco il programma economico della Lega
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PoliticaPrimo piano Gio 04 agosto 2022

Elezioni, ecco il programma economico della Lega

Flat tax, pace fiscale, pensioni, revisione del Reddito di cittadinanza, misure contro la povertà. Il programma economico della Lega Elezioni, ecco il programma economico della Lega
Fiorina Capozzi
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Fiorina Capozzi

Giornalista di economia e finanza con esperienza internazionale e autrice di "Vincent Bolloré, il nuovo re dei media europei" (2015) e "Telecommedia a banda larga" (2020). Riconosciuta da Reporters without borders per il suo lavoro sui media europei.

Il programma economico della Lega

Flat tax, pace fiscale, quota 41 per le pensioni, revisione del Reddito di cittadinanza, misure contro la povertà. E poi, nel mondo del lavoro, formazione e revisione del collocamento. Sono questi, in estrema sintesi, i punti chiave del piano economico-finanziario della Lega, anticipato a Verità&Affari, dal responsabile del programma, Armando Siri. E sintetizzato nello slogan: «Più lavoro, meno tasse». Dove c’è spazio anche per una pubblica amministrazione più efficiente. Magari anche con l’introduzione dello spoil system per i dirigenti.

Nei piani del partito di Matteo Salvini, la flat tax o tassa piatta è dunque centrale. «Già oggi, grazie alla Lega, ci sono 1,8 milioni di partite Iva che beneficiano di un’aliquota al 15% fino a 65 mila euro di reddito – ha ricordato Siri –. Il prossimo passo, immediato, è l’estensione del limite di fatturato fino a 100 mila euro. Era già previsto, ma la norma fu cancellata dal secondo governo Conte. L’obiettivo è quello poi di arrivare ad un’aliquota unica al 15% per tutti, imprese e famiglie sulla base del disegno di legge che è in Parlamento a firma di Salvini, mia e di tutti i parlamentari della Lega».

Ma è sostenibile questa soluzione per i conti dello Stato? «Assolutamente sì. La seconda fase della flat tax, che abbraccia milioni di lavoratori, ha un valore di 12 miliardi. Ne abbiamo già 7 che sono stati allocati sulla riforma del cuneo fiscale in atto e che potrebbero essere riconvertiti su questa misura – ha precisato –. Inoltre c’è tutto il tema dell’assegno unico che non ci sarebbe più perché sarebbe inglobato dalla nuova riforma. Di fatto la riforma è già coperta. Si tratta soltanto di semplificare il sistema».

Nella visione della Lega, la fase tre della flat tax con l’estensione a tutti della nuova aliquota sarebbe poi il frutto del rilancio dell’economia. «Sarebbe il risultato del ciclo virtuoso che noi vogliamo mettere in campo. Per far si che gli imprenditori assumano, occorre che ripartano i consumi – ha ripreso Siri –. Senza quelli il mercato del lavoro non può essere dopato da forme di assistenzialismo o da bonus. Il mercato del lavoro riparte se si abbassano le imposte, che significa mettere nelle tasche degli italiani più quattrini da spendere. Più si spende, più si alimenta il volano dei consumi, più aumentano la produzione e il lavoro». Di qui la centralità nel programma della Lega della flat tax, i cui benefici si possono misurare attraverso un’app disponibile per tutti i cellulari (il logo è nella tabella sopra, ndr) che la Lega ha sviluppato ad hoc. «Sulla flat tax abbiamo fatto un lungo e serio confronto sui numeri con i tecnici del Mef» ha precisato Siri.

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