Elezioni, il programma economico del Partito democratico
Questi alcuni dei temi prioritari nel programma economico-finanziario del Partito Democratico per le prossime elezioni.Il programma economico del Pd
Aumento degli stipendi per compensare l’inflazione, salario minimo, meno tasse sul lavoro, sussidi e agevolazioni all’occupazione di giovani e donne, revisione del Reddito di cittadinanza. Sono questi alcuni dei temi prioritari nel programma economico-finanziario del Partito Democratico. Si tratta solo di una prima bozza di un piano d’azione più ampio e dettagliato che, con ogni probabilità, sarà presentato ufficialmente il 20 agosto.
A seguirne da vicino l’evoluzione e definirne i contenuti per conto del segretario del Pd, Enrico Letta, è il professore di economia, Antonio Nicita, che, nella segretaria nazionale del Pd,è responsabile istituzioni, tecnologie e Piano nazionale di riforma e resilienza. E che, in questa fase, sta anche raccogliendo le istanze che vengono dal territorio attraverso l’incontro con i sindaci Pd. Proprio ieri inoltre è stato formalizzato un primo documento: «Vincono le idee» che sintetizza i punti chiave della campagna elettorale in corso. Anche nel centrosinistra difficilmente si arriverà ad un programma di coalizione. Ma prima di vedere come far quadrare una strategia di governo, è necessario definire le alleanze di cui si sta occupando Letta in queste ore.
Salario minimo e aumenti
Per il partito democratico è sostanziale intervenire sui salari. Con l’inflazione alle stelle (7,9% a luglio) se n’è andato via uno stipendio ogni dodici mesi. Di qui, secondo il Pd, la necessità di aumentare i soldi in busta paga con una mensilità in più l’anno per compensare l’erosione dovuta al rincaro dei prezzi. Lo slogan del Pd per la campagna elettorale in corso sarà infatti «un mese di stipendio in più». Non solo. Letta ha intenzione di premere l’acceleratore sul salario minimo sulla base delle indicazioni della direttiva comunitaria appena approvata dal parlamento europeo. Contemporaneamente il Pd ha dichiarato lotta al lavoro nero e al precariato con l’intenzione di favorire i contratti a tempo indeterminato e le stabilizzazioni.
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