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AutoPrimo piano Lun 13 marzo 2023

L'Austria contro l'auto green: si allea con Italia e Germania

Anche Vienna si mette di traverso sull'auto elettrica nel 2035 e si allea con Italia e Germania. Obiettivo e-fuels L'Austria contro l'auto green: si allea con Italia e Germania KARL NEHAMMER CANCELLIERE AUSTRIACO
Redazione Verità&Affari
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Anche l’Austria scende in campo contro l’auto green

C’è anche l‘Austria a dare man forte a Germania, Italia, Bulgaria, Polonia, Repubblica Ceca per assicurare che dal 2035 possano circolare auto e furgoni nuovi a motore endotermico purché alimentato da carburanti puliti. “Se i leader dell’Ue dovessero votare sul divieto dei motori a combustione interna, anch’io mi pronuncerò contro”, ha sottolineato il cancelliere austriaco Karl Nehammer. Per il momento il voto al Consiglio è stato rinviato a data da destinarsi in attesa che la Commissione trovi una soluzione per lasciare una porta aperta ai carburanti green: si sta lavorando al testo di una dichiarazione in tal senso, ma non è chiaro ancora il punto di caduta delle discussioni in corso.

Oggi l’incontro degli 11 ministri dei Trasporti

Oggi a Strasburgo è stata una giornata bollente, perché il ministro dei Trasporti della Repubblica Ceca Martin Kupka ha convocato un vertice dei Trasporti. Kupka ha infatti chiamato all’appello gli 11 ministri europei, tra cui l’Italia, che si sono detti contrari alla proposta di Bruxelles sui nuovi standard di emissioni non inquinanti. Sul tavolo l’accordo sullo stop alle auto diesel e benzina a partire dal 2035, sul quale l’Italia e la Germania hanno già espresso la loro opposizione. La nuova normativa Euro 7, che dovrebbe diventare obbligatoria dal 1° luglio 2025 per auto e furgoni e dal 1° luglio 2027 per i mezzi pesanti, si propone di ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico, mediante un netto abbattimento delle emissioni rispetto al precedente standard Euro 6. Ma per ora è stata rinviata a data da destinarsi.

In base ai nuovi standard i veicoli a benzina e gasolio avranno innanzitutto gli stessi limiti. Dovrebbe esserci una riduzione delle emissioni NOx (ossido di azoto) a 60 mg/km sia per la benzina che per il diesel. Per questa seconda categoria si tratterebbe di un taglio delle emissioni del 35% rispetto al precedente limite di 80 mg/km. Previsto anche un taglio del particolato del 13%.

Assieme ai nuovi standard Euro 7, che già spaventano l’industria dell’auto per gli enormi investimenti che richiede, sul piatto della bilancia c’è anche la questione dello stop alle vetture a motore endotermico (benzina e diesel dal 2035), osteggiata dall’Italia e dalla Germania. Quest’ultima ha obiettato che lo stop penalizzerebbe i Paesi con una solida industria dell’auto senza tener conto della possibile diffusione di biocarburanti.

Salvini: “Italia contraria al regolamento Euro 7”

“Il governo italiano è fortemente contrario al regolamento su Euro 7. Aggiungo la posizione contraria anche al dossier CO2 per veicoli leggeri e pesanti, a meno che non rientrino i biocarburanti e i sintetici e-fuel“. Lo ha detto il vice premier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, intervenendo alla riunione dei ministri dei Trasporti Ue in corso a Strasburgo. Salvini ha anche auspicato un sempre maggior coinvolgimento dei ministri dei Trasporti del Vecchio continente, con l’obiettivo di condividere posizioni comuni “a tutela di cittadini, posti di lavoro e aziende”.

Sul fronte dei nuovi standard Euro 7, il regolamento proposto nel novembre scorso dalla Commissione europea prevede un ulteriore taglio degli inquinanti come il monossido di carbonio, gli ossidi d’azoto e il particolato fine, chiedendo all’industria di sviluppare motori più puliti. Si tratterebbe di investimenti ingenti che i costruttori ritengono vani davanti allo stop ai motori termici nel 2035 già concordato e in attesa solo della ratifica finale.

Salvaguardare l’uso degli e-fuels

E proprio sull’auto a zero emissioni di CO2, l’Italia ha bloccato l’accordo già blindato dall’ultimo via libera del Parlamento europeo lo scorso 14 febbraio, esprimendo netta contrarietà insieme alla Polonia. In scia anche la Bulgaria, che sarebbe pronta ad astenersi, e la Germania, che da settimane chiede di salvaguardare l’utilizzo degli e-fuels.
Un’opposizione che tocca anche la proposta più recente di Bruxelles di avere già dal 2030 bus cittadini a zero emissioni e di tagliare in modo progressivo – del 45% al 2030, del 65% al 2035 e del 90% al 2040 – le emissioni per le flotte degli altri mezzi pesanti nuovi.

 

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