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ImpresePrimo piano Lun 09 gennaio 2023

Brasile, la crisi e gli interessi italiani. Da Eni, Enel e Leonardo fino a Tim

Il Paese carioca è da tempo un partners strategico per l'Italia e le più importanti partecipate pubbliche. A rischio i progetti di sviluppo Brasile, la crisi e gli interessi italiani. Da Eni, Enel e Leonardo fino a Tim Il presidente brasiliano Ignazio Lula da Silva
Redazione Verità&Affari
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La crisi brasiliana non è neutra per l’industria italiana

Da decenni infatti l’Italia investe nel Paese carioca dove sono presenti i più importanti gruppi italiani a partecipazione pubblica: Leonardo, Eni, Enel, Enel Green power. Grandi realtà industriali del nostro Paese che hanno fatto del Brasile la base operativa per espandersi nell’America Latina come ad esempio avvenuto in passato anche per aziende private come Tim e Luxottica. Per questo diversi osservatori temono l’impatto economico dell’instabilità politica sulle filiali delle imprese italiane dopo gli assalti ai palazzi governativi.

Possibile rallentamento per i progetti di sviluppo

In particolare, secondo quanto riferisce l’associazione Italia Brasile,  il mese scorso Leonardo ha concluso una partnership con l’azienda brasiliana Aeromot per progetto congiunto di cooperazione commerciale e industriale che avrebbe dovuto concretizzarsi nel primo trimestre di quest’anno. “La nostra partnership con Aeromot mira ad aumentare la nostra partecipazione al mercato latinoamericano, producendo ed esportando prodotti realizzati in Brasile in diversi paesi”, aveva spiegato il manager Leonardo, Francesco Moliterni, in occasione della presentazione dell’accordo. E aveva poi aggiunto che l’intenzione del gruppo era di espandere le operazioni in America Latina.

Non solo il settore della difesa, ma anche quello dell’energia

In Brasile sono infatti presenti anche Enel ed Eni. Il gruppo guidato da Francesco Starace ha recentemente venduto da brasiliana Celg Distribuicao per circa 8,5 miliardi di real brasiliani (pari a 1,51 miliardi di euro). Denaro poi utilizzato per abbattere il debito. Ma il gruppo possiede ancora importanti asset nel Paese carioca anche nella produzione elettrica.

Quanto ad Eni, nel Paese carioca, il Cane a sei zampe opera nel refining & marketing che comprende le attività di approvvigionamento, fornitura, lavorazione, distribuzione e marketing di carburanti e prodotti chimici. “In particolare, il percorso delle attività petrolifere e del gas naturale riguarda la raffinazione e la lavorazione del petrolio, il trasporto dei prodotti petroliferi, la loro commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio” come si legge sul sito del gruppo. 

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