Carburanti, da domani sforbiciata agli sconti - Verità e Affari
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EconomiaPrimo piano Mer 30 novembre 2022

Carburanti, dal primo dicembre dimezzato lo sconto su accise di gasolio e benzina

Dal primo dicembre, scatta il taglio dei ribassi sulle accise. Lo sconto sarà quasi dimezzato e passerà da 30 a 18,5 centesimi. Carburanti, dal primo dicembre dimezzato lo sconto su accise di gasolio e benzina AREA DI SERVIZIO SCENDE IL COSTO DEL CARBURANTE BENZINAIO BENZINA PREZZO
Maddalena Camera
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Maddalena Camera

Brutte notizie per gli automobilisti. Salvi gli autotrasportatori

Da oggi, primo dicembre, scatta il taglio degli sconti sulle accise che il governo Draghi aveva introdotto nel marzo scorso. Lo sconto sarà quasi dimezzato e passerà da 30 a 18,5 centesimi. La riduzione ovviamente farà salire nuovamente il prezzo dei carburanti. La benzina, che con fatica era scesa sotto la soglia degli 1,7 euro al litro, da domani tornerà a sfiorare 1,8 euro. Peggio ancora per il gasolio che ora costa più della benzina che passerà dunque, secondo le ultime rilevazioni, da 1,748 a 1,869 euro al litro. Ovviamente questi prezzi sono da considerare in caso di massima onestà da parte delle società petrolifere e dei distributori. Infatti, quando venne introdotto il taglio delle accise di 30 centesimi non tutti si affrettarono ad abbassare i prezzi. In questo caso potrebbe avvenire il contrario: tutti punteranno a un rialzo dei prezzi ma non si sa bene in quale misura.

Clienti sotto pressione

Il presidente del consiglio, Giorgia Meloni

Il premier Giorgia Meloni

A farne le spese sono come sempre i consumatori: il provvedimento di riduzione delle aliquote agevolate infatti serve per fare cassa.
La decisione è contenuta nel decreto legge con misure urgenti in materia di accise sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi metereologici, che è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Le norme dunque entreranno in vigore. Da sottolineare che il provvedimento del governo guidato da Mario Draghi, secondo le stime del servizio studi del Senato e del servizio bilancio della Camera, è costato 4,5 miliardi di euro tra il mese di marzo e il 20 ottobre. La successiva proroga al 18 novembre ha poi aggiunto ulteriori 465 milioni, portando il conto finale a circa 5 miliardi. In realtà non sono soldi che lo Stato ha dovuto pagare, come per il Reddito di cittadinanza per intenderci, sono solo somme che non sono state incassate. Forse anche giustamente dato che i carburanti al netto, ossia senza contare le accise e l’Iva che è al 22% costerebbero poco: circa 90 centesimi la benzina e poco più di un euro il gasolio. Le nuove aliquote, salvo eventuali proroghe, resteranno valide per tutto il mese di dicembre, ossia fino alla fine del 2022. Si attende poi una ennesima proroga della misura.

Stangata in arrivo

«La decisione del Governo – ha spiegato Massimo Donà dell’Unione Nazionale Consumatori- inciderà su una famiglia che fa 2 pieni da 50 litri al mese per 146 euro e 40 centesimi su base annua, una stangata di cui gli italiani farebbero volentieri a meno. Il dimezzamento delle aliquote resta una scelta sconsiderata, anche perché un aumento dei prezzi dei carburanti, avrà comunque effetti nefasti sull’inflazione. Inoltre, nonostante al momento la benzina sia sotto 1,7 euro e il gasolio inferiore a 1,8 euro al litro, da quando è iniziata la guerra un litro di benzina ( nonostante lo sconto di 30 centesimi per le accise) costa appena 19 centesimi in meno, con una flessione del 10,3%, pari a un risparmio di circa 10 euro per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio resta addirittura a livelli superiori a quelli pre-conflitto».

Nel febbraio 2022, quando il conflitto non era ancora scoppiato la benzina, senza lo sconto dei 30 centesimi per le accise costava 1,849 euro e il gasolio 1,722 euro al litro, a causa dei rialzi del petrolio che preludevano la guerra. Infatti, a dicembre 2021, i prezzi erano molto più bassi: 1,719 la benzina e 1,585 il gasolio che è il carburante ad aver segnato quest’ anno il maggior aumento. Non ci saranno incrementi per gli autotrasportatori. Infatti secondo quanto stabilito dal decreto la riduzione degli sconti non ha effetto su questi ultimi, che possono usufruire di altri «regimi agevolati». Il fatto dovrebbe, almeno in parte, scongiurare ripercussioni sul prezzo dei beni trasportati, il cui incremento peserebbe ulteriormente sulle tasche dei consumatori accentuando l’inflazione.

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