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EnergiaPrimo piano Lun 16 gennaio 2023

Caro benzina, l'Antitrust contro cinque compagnie per irregolarità nei prezzi di oltre mille distributori

Istruttorie Antitrust contro Eni, Esso, Ip, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil: nel mirino i prezzi di oltre mille distributori di benzina Caro benzina, l'Antitrust contro cinque compagnie per irregolarità nei prezzi di oltre mille distributori
Alberto Mapelli
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Alberto Mapelli

Caro benzina, Antitrust contro cinque compagnie

L’Antitrust si muove contro cinque compagnie per il caro benzina. Dopo il decreto carburanti del governo e il primo incontro tra i rappresentanti dei benzinai e l’esecutivo, anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato prova a intervenire su possibili irregolarità per i prezzi alla pompa. Secondo una nota rilasciata dall’Antitrust, l’autorità ha avviato istruttorie con ispezioni nei confronti di Eni, Esso, Ip, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil.

Le irregolarità riscontrate dall’Antitrust sulla benzina riguardano l’applicazione alla pompa di un prezzo diverso da quello pubblicizzato e l’omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti. In collaborazione con la Guardia di Finanza, l’Agcom ha già svolto ispezioni nelle sedi delle cinque società coinvolte. 

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Oltre mille distributori di benzina coinvolti

Nel mirino dell’Antitrust sono finite Eni, Esso Italiana, Italiana Petroli, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil Italia. L’Antirust ha avviato i procedimenti anche sulla base della documentazione tempestivamente fornita dalla Gdf in merito alle infrazioni accertate sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina su tutto il territorio nazionale. In base a quanto dichiarato dall’Antitrust, sarebbero 376 di marchio Eni, 40 di marchio Esso 40, 383 di marchio Ip, 175 di marchio Kuwait e 48 marchio Tamoil.

Secondo la documentazione e i dati dei finanzieri sarebbero emerse, da parte delle compagnie petrolifere, delle condotte riconducibili all’omessa diligenza sui controlli dei distributori. Le compagnie, quindi, avrebbero violato, quindi, l’articolo 20 del Codice del Consumo.

Tra prezzi sbagliati e non esposti

In molte delle oltre mille stazioni coinvolte il prezzo pubblicizzato sarebbe stato più basso di quello in realtà applicato. In altri, invece, non avrebbero esposto il prezzo praticato oppure non avrebbero comunicato al portale “Osservaprezzi Carburanti”, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso.

Secondo l’accusa dell’Antitrust, Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil non avrebbero, inoltre, adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare queste condotte illecite a danno dei consumatori. 

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