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CronacaPrimo piano Dom 02 ottobre 2022

C'è un piano segreto delle Generali per diventare americana in tre mosse

Vende Banca Generali a Mediobanca, che paga con carta (il suo pacchetto Generali) che poi verrà usata per il matrimonio con gli americani C'è un piano segreto delle Generali per diventare americana in tre mosse
Franco Bechis
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Franco Bechis

Tre mosse per diventare made in Usa

C’è un piano segreto per fare diventare americane in sole tre mosse le Assicurazioni Generali. Prima mossa: la vendita di Banca Generali a Mediobanca. Seconda mossa: il pagamento di Banca Generali non in cash, ma attraverso il pacchetto di azioni delle stesse Generali detenute da Mediobanca. Terza mossa: quelle azioni ricevute da Mediobanca vengono usate da Generali per uno scambio azionario con gli americani di Guggenheim Partners.

Banca Generali a Mediobanca

ALBERTO NAGEL MEDIOBANCA

Nelle ultime sedute di borsa del mese di settembre si sono improvvisamente infiammati i titoli interessati a questa operazione. Grazie a indiscrezioni di mercato non confermate ma non smentite dai soggetti interessati secondo cui la compagnia guidata da Philippe Donnet vorrebbe vendere a Mediobanca Banca Generali e con il ricavato costruire poi insieme a Guggenheim partners un colosso mondiale dell’asset management.

Operazione solo di carta

L’operazione si è arricchita di particolari nelle ultime ore grazie a indiscrezioni da fonti qualificate secondo cui tutta l’operazione sarebbe stata pensata con il sistema del “carta contro carta”, senza alcun esborso cash. Mediobanca pagherebbe Banca generali girando al venditore il suo pacchetto del 12,77% in Assicurazioni Generali, con una valutazione sicuramente generosa e non contestabile sul punto.

Con la carta americano a Trieste

MARK WALTER,  GUGGENHEIM PARTNERS

Anche la seconda operazione in vista avverebbe senza esborso cash, ma con uno scambio azionario fra Guggenheim Partners (228 miliardi di dollari di asset in gestione) e Assicurazioni generali alla fine del quale Mark Walter, numero uno di Guggenheim, si ritroverebbe azionista di riferimento al 12,77% nel capitale della compagnia triestina, con un peso superiore a quello degli altri privati (gruppo Del Vecchio, gruppo Caltagirone e gruppo Benetton).

C’è un Cattaneo di traverso

FLAVIO CATTANEO

Il piano sarebbe questo, ma fra i propositi e la sua realizzazione c’è di mezzo più di un mare. Prima cosa la vendita a Mediobanca di Banca Generali non è una formalità: trattandosi di cessione a parte correlata, deve passare una infinità di vagli e attraversare almeno un beauty contest dove potrebbero spuntare altri pretendenti. Di certo darà battaglia nel comitato interessato il rappresentante di Caltagirone, Flavio Cattaneo.

E c’è pure l’ostacolo Meloni

GIORGIA MELONI

Secondo ostacolo: i poteri speciali del governo- il golden power- attraverso cui deve passare per forza un’operazione di questo tipo per avere un via libera o un eventuale stop. Non sarebbe stata una formalità con nessuno, ma in questo momento sembra assai difficile che un governo guidato da Giorgia Meloni possa accettare che la quota di controllo relativo della prima compagnia assicurativa italiana finisca in mano agli americani. Atlantisti sì, ma non fino a questo punto.

 

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