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CriptovalutePrimo piano Gio 05 gennaio 2023

Criptovalute, Silvergate Capital perde 8 miliardi di depositi e crolla in Borsa (-40%)

L'operatore delle criptovalute Silvergate Capital ha annunciato la perdita di 8 miliardi di dollari di depositi e crolla in Borsa (-40%) Criptovalute, Silvergate Capital perde 8 miliardi di depositi e crolla in Borsa (-40%)
Mikol Belluzzi
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Mikol Belluzzi

Silvergate Capital perde 8 miliardi di depositi

Silvergate Capital, specializzata in servizi finanziari per imprese innovative nel fintech e nelle criptovalute, ha comunicato che i depositi totali di asset digitali da clienti sono scesi a 3,8 miliardi di dollari al 31 dicembre 2022, rispetto agli 11,9 miliardi di dollari al 30 settembre 2022. La società addebita la fuga di capitali a “una crisi di fiducia in tutto l’ecosistema” cripto, che ha portato “molti partecipanti del settore a passare a una posizione di “risk off” sulle piattaforme di trading di asset digitali”. Silvergate Capital cita anche i “numerosi fallimenti di alto profilo” degli ultimi mesi, alludendo al caso FTX. Sull’onda di queste dichiarazioni il titolo Silvergate Capital quotato sulla Borsa americana ha aperto perdendo oltre il 40% del suo valore.

Taglio del 40% dei dipendenti

“In risposta ai rapidi cambiamenti nel settore degli asset digitali durante il quarto trimestre, abbiamo adottato misure adeguate per assicurarci di mantenere la liquidità di cassa al fine di soddisfare potenziali deflussi di depositi e attualmente manteniamo una posizione di cassa in eccesso rispetto ai nostri depositi relativi alle risorse digitali”, ha detto il ceo Alan Lane. Al fine di far fronte a livelli di deposito inferiori e mantenere il suo bilancio altamente liquido, Silvergate ha venduto titoli di debito  per 5,2 miliardi di dollari. Inoltre, Silvergate  sta intraprendendo diverse azioni per garantire la resilienza dell’azienda, tra cui la ricalibrazione della base di spesa e la valutazione futura del portafoglio di prodotti e delle relazioni con i clienti. Infine, ha deciso di ridurre sostanzialmente la propria forza lavoro, tagliando il proprio organico di circa 200 dipendenti (pari al 40% del totale).

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