Intel, investimento in Italia a rischio: le colpe di Vittorio Colao - V&A
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Primo pianoTech Gio 19 gennaio 2023

Il maxi-investimento Intel in Italia traballa, Colao tra i responsabili: "Voleva fare tutto da solo"

Il maxi-investimento di Intel in Italia è a rischio, tra i principali responsabili l'ex ministro Colao: "Voleva fare tutto da solo". Il maxi-investimento Intel in Italia traballa, Colao tra i responsabili: "Voleva fare tutto da solo"
Redazione Verità&Affari
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Intel, investimento a rischio: le colpe di Colao

Il maxi-investimento di Intel in Italia è sempre più a rischio e tra i responsabili principali ci sarebbe l’ex ministro per la Transizione digitale Vittorio Colao. A riferirlo è la Stampa, che cita una fonte di primo piano del governo Draghi che non risparmia aspre critiche. “Purtroppo non abbiamo fatto un buon lavoro, e parte della responsabilità fu nella convinzione di Colao di poter fare da solo grazie al suo rapporto personale con Gelsinger“.

Gelsinger è Pat Gelsinger, amministratore delegato di Intel, con cui Colao, a quanto pare, riteneva di avere un rapporto privilegiato. Sebbene al quotidiano piemontese Intel abbia rassicurato che per ora i piani per l’Europa non cambiano, il sentiment nel governo e nel settore è che sia sempre più probabile un passo indietro. I 5 miliardi di dollari promessi sarebbero serviti per realizzare un centro per l’assemblaggio a Verona, in grado di creare migliaia di posti di lavoro e di assicurare all’Italia un ruolo centrale nel settore dei chip.

Una revisione dei piani?

La volontà di Intel di affrancarsi da Taiwan, l’attuale cuore pulsante dei chip di ultima generazione, rimane vista la situazione geopolitica con la Cina. Ma con la discesa in campo dei 52 miliardi di dollari di sussidi stanziati dal Chips Act della Casa Bianca e la situazione macroeconomica che volge verso la recessione il dubbio si alimenta.

E mentre in Germania e in Francia, gli altri due big europei coinvolti dal piano di Intel, i piani sono più avanti, in Italia di passi avanti non sembrano essercene. “A novembre sono stati siglati gli accordi per l’acquisto del terreno a Magdeburgo”, racconta una fonte dell’azienda al quotidiano piemontese. La ciliegina per i pessimisti è la cena a Davos saltata tra Gelsinger e i due ministri protagonisti ora della partita, Adolfo Urso e Giancarlo Giorgetti. 

“Abbiamo risposto a tutte le richieste di Intel”, ma “l’investimento nel nostro Paese è legato a quelli in Germania e Francia”, hanno detto a La Stampa fonti del governo Meloni. Ma nonostante Intel dica di aspettarsi di espandere l’occupazione in Italia, in pochi credono che lo farà presto. 

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