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GiustiziaPrimo pianoSport Sab 03 dicembre 2022

La Juventus e i procuratori: debiti fuori bilancio e affari sui calciatori minorenni

Oltre 38 milioni di debiti fuori bilancio, maturati anche con le commissioni per i contratti (proibiti) di calciatori minorenni. La Juventus e i procuratori: debiti fuori bilancio e affari sui calciatori minorenni
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Juventus, debiti fuori bilancio anche coi procuratori

Nei conti della Juventus ci sarebbero oltre 38 milioni di debiti fuori bilancio che potrebbero aggravare la situazione del club. Sia dal punto di vista contabile che da quello giudiziario. Di questi, circa 8 milioni sono riferiti ai procuratori dei calciatori. E almeno in parte sono maturati sugli scambi di calciatori minorenni (per i quali non è consentito l’intervento dei procuratori) e saldati inserendo fittiziamente i procuratori in affari nei quali erano estranei. 

“Debiti residui”

I rapporti tra società e procuratori è uno dei lati oscuri dal calcio moderno. L’inchiesta della procura fa luce almeno in parte su alcune pratiche, come quella dei debiti occulti, che la Juventus aveva coi procuratori. Tra i documenti rinvenuti durante le perquisizioni, c’è ad esempio una mail di Claudio Chiellini (che vedete riprodotta nella pagina) con l’indicazione “Debiti residui” con un elenco di club da saldare che però non trovano riscontri nella contabilità “ufficiale”.

Con in più l’indicazione “Agenti” sulla quale fa chiarezza un altro appunto sequestrato nell’ufficio dell’ex Ds Fabio Paratici. Uno schema dettagliato dei debiti verso gli agenti con l’operazione che li ha generati, il manager Juventus che preso l’impegno e l’operazione sulla quale poi è stato “scaricato” il debito. 

Agnelli: “Davide Lippi non ha fatto un cazzo”

Per questa parte dell’indagine, la procura ipotizza il reato di fatture per operazioni inesistenti e tra i nomi ci sono alcuni big del calco italiano e internazionale. Come lo scomparso Mino Raiola, al quale il club deve 12 milioni e propone una transazione nel 2020.

Oppure Davide Lippi, che vanta un debito di 450 mila euro per la cessione di Spinazzola alla Roma nel 2019 e incassa 300 mila euro dal rinnovo di Chiellini nel 2021 tra lo stupore dei manager Juventus e dello stesso Andrea Agnelli. Che parlando con Federico Cherubini dice: “Di Giorgio (Chiellini, ndr.) non ha mai fatto un cazzo Davide. Le ultime due volte Giorgio l’ho fatto io”.

Fatture false e baby calciatori

C’è poi Giorgio Parretti, che incassa 60 mila euro per il passaggio di Nicolò Francofonte alla Sampdoria. O almeno così risulta nei contratti. In realtà, il credito era maturato nel 2019 per il riscatto di Marco Da Graca, all’epoca 17enne, dal Palermo.

Tra i procuratori di minorenni coinvolti c’è anche Silvio Pagliari per Elia Petrelli (debito saldato con il rinnovo del contratto del calciatore ormai maggiorenne), Giuseppe Galli per il trasferimento di Alessandro Riccio (saldato con l’acquisto successivo di Luca Zanimacchia) e altri ancora. Complessivamente, la procura ricostrurisce fatture per oltre 2,2 milioni di euro pagate ai procuratori e “viziate da inesistenza oggettiva”.

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