Labriola (Tim): "Anche gli Ott contribuiscano ai costi delle reti di tlc"
Per Labriola servono regole affinché le grandi società tech statunitensi e asiatiche contribuiscano ai costi di gestione delle reti
Labriola chiede contributi agli Ott
A pensarci bene è un paradosso: le infrastrutture di tlc hanno permesso la crescita e lo sviluppo del multimiliardario business digitale dei giganti Over the top come Amazon, Google, Apple, Microsoft ma le telco che le gestiscono arrancano. Così l’ad di Tim Pietro Labriola non si è fatto sfuggire il palcoscenico del Mobile World Congress di Barcellona, dove è stato relatore con un intervento dal titolo profetico “Is it time for co-creation?”.
In pratica Labriola da tempo chiede una modifica del contesto regolatorio che permetta una equa distribuzione dei costi per la realizzazione e la gestione delle reti di tlc con le grandi società tech statunitensi e asiatiche. “Non siamo qui per parlare di tecnologie ma di profitti, perché senza i profitti il nostro settore non ha un futuro- ha detto Labriola- Co-creazione non è solo un discorso di tecnologia ma un ecosistema in cui entrano anche i regolatori. Questo è lo scenario in cui le istituzioni europee sono chiamate ad agire: ci sono temi di natura macro come l’aumento dei prezzi dell’energia (le telco sono grandi consumatori di energia ndr), l’inflazione, per la prima volta dopo anni, il rallentamento della crescita economica e la risalita dei tassi d’interesse che rende più difficile rifornirsi di capitali”.
E poi ovviamente c’è la fortissima concorrenza nel settore delle tlc, soprattutto mobili, che ha fatto scendere le tariffe. Labriola ha anche ribadito la sua visione dove il modello di operatore verticalmente integrato è superato e il business va riorganizzato separando il segmento dei servizi da quello delle infrastrutture. Ossia il piano che si sta portando avanti in Italia, con diverse difficoltà, per Tim.
Sparkle avvia la posa di BlueMed
Intanto la controllata Sparkle ha annunciato ufficialmente di aver avviato la posa del cavo sottomarino di telecomunicazione BlueMed, che si appresta ad approdare nell’infrastruttura Genova Landing Platform, ponendo la città come nuovo hub per il traffico Internet tra Europa, Africa, Medio Oriente e Asia. Il nuovo cavo di Sparkle, che collegherà in particolare l’Italia con la Francia, la Grecia, Israele e altri Paesi del Mediterraneo. Il progetto è stato lanciato nel 2021 in partnership con Google e altri operatori con diramazioni in Africa e Asia.