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Primo pianoTrasporti Sab 10 dicembre 2022

L'ultimo capolavoro degli ambientalisti: no del Tar alla filovia di Pescara, 6 milioni buttati al vento

Su ricorso del Comitato Strada il Tar ha fermato il progetto partito negli anni '90 di costruire una filovia a Pescara dove passavano i treni L'ultimo capolavoro degli ambientalisti: no del Tar alla filovia di Pescara, 6 milioni buttati al vento
Redazione Verità&Affari
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No del Tar alla filovia di Pescara, 6 milioni buttati al vento

La storia della filovia di Pescara – con un progetto approvato dal ministero dei Trasporti e poi bloccato dal Tar – non è la prima e purtroppo non sarà neanche l’ultima del suo genere. Una storia che alla fine parla di soldi pubblici gettati al vento – in questo caso sei milioni di euro -, di tempo sprecato e di inevitabili polemiche che partono dalla politica e arrivano fino alla società civile. Il progetto di mobilità pubblica parte addirittura negli anni ’90, con l’idea di realizzare a Pescara un impianto filoviario di rilevanza metropolitana a partire dal riutilizzo del tracciato reso disponibile dall’arretramento della linea ferroviaria. Originariamente il tracciato filoviario (lungo 24 chilometri) avrebbe dovuto collegare Silvi, Montesilvano, Pescara e Francavilla a Mare, con una diramazione verso l’aeroporto.

Poi negli anni mille cambiamenti in corsa, i fallimenti delle società collegate al piano e gli indirizzi mutevoli delle Amministrazioni che si sono succedute alla guida della città. Con l’ultimo nulla osta del ministero del Trasporti sul discorso sicurezza si pensava di aver raggiunto un punto di equilibrio e invece no. A stretto giro è arrivato il ricorso del comitato “Strada parco bene comune” . Come ricorda il Messaggero, Il Tua (la società di trasporto della regione Abruzzo) aveva disposto l’avvio dell’esercizio della filovia dal 2023 e nell’anno in corso ha fatto eseguire interventi di cantiere (contestati dal comitato) sulla “Strada parco”, l’ex tracciato ferroviario abbandonato dai treni. “Strada parco” che residenti e ambientalisti rivendicano come viale per bici e pedoni.

Valutazione di impatto ambientale

Oltre ad annullare il nulla osta del ministero, il Tar ha chiesto una nuova valutazione di impatto ambientale per tutti i lotti previsti e la rivalutazione del Cipess sulla coerenza del finanziamento del progetto. Tutto da copione anche per l’aspetto delle polemiche successive alla decisione del tribunale amministrativo. Alla massima soddisfazione dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle hanno fatto da contraltare le dichiarazioni del sindaco Carlo Masci: “La sentenza non ci coglie di sorpresa, l’orientamento del Tar era chiaro. Confidiamo nella decisione del consiglio di Stato, a cui ci appelleremo immediatamente per sostenere le buone ragioni del mezzo pubblico su percorso dedicato”. Riparte una giostra alla quale ormai ci siamo tristemente abituati. 

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