Matricole, Gentili Mosconi pronta per il debutto sull'EGM
Il gruppo che opera nel lusso Gentili Mosconi è pronto per il debutto sull'EGM. Il 2 febbraio atteso il via libera ConsobGentili Mosconi pronta per il debutto sull’EGM
Gentili Mosconi, gruppo che opera nel mercato della moda di lusso, è pronta sbarcare in Borsa. L’azienda, che offre servizi di design, trasformazione, stampa e personalizzazione di tessuti grezzi per player internazionali del lusso, ha avviato lo scorso 20 gennaio l’iter per la quotazione su Euronext Growth Milan (EGM) e prevede l’ammissione per il 3 febbraio 2023, con l’inizio delle negoziazioni nei giorni seguenti. Nell’ambito del collocamento, Palladio Holding e Mahrberg, in qualità di cornerstone investor nell’operazione di Ipo, si sono impegnati a completare un investimento da 5 milioni nel capitale della società, al prezzo di Ipo determinato dal collocamento istituzionale.
L’investimento, caratterizzato anche dalla presenza di impegni di lock-up della durata di 12 mesi in capo agli investitori, è finalizzato a supportare i piani di sviluppo di Gentili Mosconi e ad accompagnare il management della società in un progetto che prevede il consolidamento del posizionamento distintivo sui mercati di riferimento e il rafforzamento del business su scala internazionale, anche attraverso operazioni di acquisizioni mirate.
Fatturato oltre i 50 milioni di euro
Il gruppo Gentili Mosconi si pone come partner strategico per le realtà più iconiche e rappresentative del mondo del lusso e dell’alta moda internazionale, coniugando capacità artigiane e tradizione con l’innovazione. La società controlla l’intera catena del valore, affidando a partner esterni le fasi intermedie del processo produttivo, con circa il 70% delle esigenze di stampa gestite attraverso la stamperia interna Emme, acquisita nel 2015. Ciò consente un’elevata flessibilità nel rispondere alle richieste dei clienti e un rapido time to market. Gentili Mosconi prevede di chiudere il 2022 con un fatturato complessivo di oltre 50 milioni, di cui circa il 41% in Italia e il restante 59% all’estero.