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LavoroPrimo piano Mar 20 dicembre 2022

Società sportive dilettantistiche, la riforma non semplifica il caos dei contratti dei lavoratori

I commercialisti chiedono lo slittamento di cinque decreti attuativi. Dal loro punto di vista è meglio rivedere le regole per un testo unico Società sportive dilettantistiche, la riforma non semplifica il caos dei contratti dei lavoratori una partita di calcio
Redazione Verità&Affari
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Palla al centro per la riforma dello sport

Obiettivo mancato nella revisione della normativa. E’ questo il giudizio del Consiglio nazionale dei commercialisti che denuncia la presenza di un vero e proprio caos nei contratti utilizzati dalle società sportive dilettantistiche. “Gli obiettivi di coordinamento normativo e di semplificazione che il legislatore si era posto con la legge delega 86/19, la cosiddetta Riforma dello Sport, da una attenta lettura dei decreti attuativi, non sembra siano stati raggiunti” hanno evidenziato i commercialisti in una nota.   

E’ necessaria una revisione delle regole

In dettaglio,  le “disposizioni in materia di lavoro sportivo previste dagli artt. 25 e ss. del D.Lgs. 36/21 richiedono una attenta revisione per renderle coerenti con il settore sportivo dilettantistico cui sono destinate e consentire, inoltre, un passaggio alle nuove norme che non crei problematiche impattanti sui contratti in essere” ha spiegato Michele de Tavonatti, vicepresidente nazionale dell’Ordine dei commercialisti con delega alle politiche giovanili. 

I punti nevralgici del sistema

Troppi i contratti utilizzati dalle società: si va da quello di lavoro subordinato a quello autonomo fino a formule particolari come quelle previste all’articolo 409 del codice di procedura civile. Il risultato è un gran caos che si aggiunge alla necessità da parte delle aziende di dover rispettare parametri che difficilmente riescono a dimostrare. “La previsione di una pluralità di rapporti applicabili ai lavoratori sportivi unitamente a parametri difficilmente dimostrabili da parte delle associazioni e delle società sportive dilettantistiche per l’applicazione dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa non contribuisce ad una reale semplificazione – ha precisato de Tavonatti -, si mantiene così un clima di incertezza che lascerebbe esposti gli enti sportivi in casi di contestazioni relative alla natura del rapporto di lavoro. Accanto a queste difficoltà applicative, si evidenzia il richiamo a decreti ministeriali non ancora emanati che renderebbe di fatto inapplicabile la norma”. 

I commercialisti chiedono lo slittamento del decreto legislativo

Per gli esperti  sarebbe opportuno “un rinvio dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo al fine di fornire una norma chiara e applicabile ad ogni settore del movimento sportivo dilettantistico”. L’obiettivo è arrivare ad una revisione dei cinque decreti attuativi per arrivare alla definizione di un Testo Unico dello Sport per unificare le diverse norme dello sport dilettantistico civilistiche, fiscali e previdenziali, coordinandole anche, laddove appropriato, con quelle previste dal Codice del Terzo Settore, come ha sottolineato David Moro, consigliere nazionale delegato dell’ordine. 

 

 

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