Putin fa ricchi i risparmiatori italiani, in arrivo le cedole d'oro
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In evidenzaRisparmio Gio 08 dicembre 2022

Putin fa ricchi i risparmiatori italiani, nel 2023 in arrivo le cedole d'oro

Putin fa ricchi i risparmiatori italiani. Si potrebbe intitolare così lo studio di Barclays, sugli effetti delle emissioni  Putin fa ricchi i risparmiatori italiani, nel 2023 in arrivo le cedole d'oro
Nino Sunseri
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Nino Sunseri

Giornalista economico finanziario da oltre 50 anni, ha cominciato nel 1974 al Giornale di Sicilia. Ha lavorato rivestendo ruoli di caposervizio e inviato per il Corriere della Sera, La Repubblica e Libero.

Le cedole delle maxi emissioni di bond in Europa

Putin fa ricchi i risparmiatori italiani (e non solo loro) Si potrebbe intitolare così lo studio di Barclays riportato da Bloomberg, sugli effetti delle maxi emissioni che gli Stati europei dovranno effettuare l’anno prossimo per aiutare famiglie e imprese a combattere il caro-bollette.  Gli analisti di Barclays stimano emissioni aggiuntive per  almeno 500 miliardi con evidenti pressioni sul valore delle cedole  Sarà necessario alzarle per ingolosire i compratori.

I Bund decennali tedeschi potrebbero avere cedole al 2,75% (un anno fa erano  negative) e i Btp potrebbero sfiorare il 5% ponendo non pochi problemi a Giorgia Meloni. Il costo del debito, infatti, crescerebbe in misura esponenziale considerando che un anno fa i Btp venivano emessi allo 0,1% e ora sono già all’1,5%.

L’articolo di Bloomberg che espone il problema è intitolato: “L’Europa ha bisogno di 500 miliardi di cash dopo aver perso il principale acquirente di bond”. Riferimento, ovviamente, alla Bce che, per ben otto anni, ha  stampato moneta e acquistato i nuovi bond emessi  con il ben noto bazooka Quantitative easing. Ora bisognerà trovare  nuovi finanziatori”.

Grande vulnerabilità

“Con l’inverno alle porte, i governi europei stanno stilando in modo febbrile programmi per proteggere i  cittadini dal balzo dei costi energetici scatenato dalla guerra  di Vladimir Putin. Ci sono tetti ai prezzi dell’elettricità in Francia, sconti alla benzina in Italia e sussidi per le bollette del riscaldamento in Germania”, si legge nell’articolo di Bloomberg.

Ma “queste misure costano molti soldi”. Il risultato è che i governi di Roma (leggi governo Meloni), di Parigi, di Berlino, solo per citare quelli delle principali economie dell’Eurozona, dovranno procedere all’emissione di nuovi debiti. E non solo Barclays ma anche altri economisti, in generale, hanno riferito a Bloomberg di stimare nel corso del 2023, emissioni aggiuntive per  500 miliardi. Ma chi investe in titoli di Stato, scottato dal balzo dell’inflazione che la Bce sta tentando di zavorrare, non è certo dell’umore giusto”.

Gli investitori chiederanno alti premi per acquistare i bond sovrani considerati più rischiosi (vedi BTP), ma non solo: “Neanche le potenze dell’area euro come la Germania e la Francia saranno risparmiate dal balzo dei costi di finanziamento”. BNP Paribas prevede per esempio che i tassi dei Bund tedeschi balzeranno  entro la fine del primo trimestre del 2023 fino al 2,75%. Contro l’1,79% attuale e meno 0,18% di un anno fa.

Btp ad alto rischio 

Secondo gli analisti di Citigroup prevedono che “il premio sul rischio che sarà chiesto dagli investitori per acquistare BTP invece di Bund (il cosiddetto spread) dovrà essere di quasi 2,75 punti percentuali”, scrive Bloomberg, ricordando  che I mercati ricominceranno a interrogarsi sulla sostenibilità del debito italiano. Stando alle stime di  Citigroup, il fabbisogno di finanziamento netto dovrebbe salire di ben 48 miliardi. Un problema non da poco per Giorgia Meloni. Bloomberg ha calcolato che senza più il sostegno della Bce  l’Italia  dovrà trovare nuovi acquirenti di BTP per  70 miliardi di euro. Non poco. E la zavorra finirebbe inevitabilmente per pesare sulle banche italiane.

 

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