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Primo pianoRisparmio Gio 11 maggio 2023

Eurovita, le compagnie confermano l'impegno ma manca l'accordo con le banche

Le big del settore fanno passi avanti sullo spezzatino in cinque parti della concorrente. C'è tempo fino al 30 giugno per un accordo Eurovita, le compagnie confermano l'impegno ma manca l'accordo con le banche EUROVITA ASSICURAZIONI SEDE DI MILANO CANCELLO
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Assicurazioni e banche collocatrici ancora divise sul Eurovita

Le compagnie assicurative ribadiscono il proprio impegno per una soluzione “di sistema” alla crisi Eurovita. Ma sull’appoggio delle banche collocatrici non c’è ancora un quadro definito. Mercoledì, nel corso con un incontro con le autorità di controllo, i rappresentanti di Generali, Unipol, Allianz, Intesa Vita e Poste Vita hanno confermato la volontà di dividersi in cinque parti la compagnia commissariata. Passi avanti, si spiega, sarebbero stati fatti in queste settimane anche sulla ripartizione degli asset tra le cinque compagnie.

Le perplessità dei collocatori

Più complicato l’appoggio del sistema bancario. O meglio delle reti che hanno collocato i prodotti Eurovita. In aprile, proprio su questo impegno si era registrata la rottura delle trattative nelle settimane scorse. Con i rappresentati degli istituti che avevano disdetto all’ultimo momento la partecipazione a un incontro convocato al Mef. Lo schema presentato dalle compagnie prevedeva infatti, da parte dei collocatori, l’impegno a subentrare nella polizza per portarla a scadenza, a fronte della richiesta di riscatto presentata da un proprio cliente. Un rischio ritenuto troppo elevato da parte delle reti di collocatori, anche per ragioni di bilancio.

Tra gli istituti che hanno collocato i prodotti Eurovita figurano Fideuram (gruppo Intesa Sanpaolo), Fineco, Sparkasse e una serie di Bcc soprattutto nel Nord-Est, in Piemonte e in Toscana.

Il rischio per il sistema

Per trovare una soluzione c’è tempo fino al 30 giugno, quando scadrà il commissariamento deciso dall’Ivass. Di certo, nei regolatori come nelle compagnie assicurative c’è la percezione del rischio sistemico di questa vicenda. Eurovita ha venduto oltre 400 mila polizze a 353 mila risparmiatori, per un totale di 15,3 miliardi di asset. Secondo i dati Ania, nel mese di marzo i riscatti del comparto vita sono stati pari al 119% dei premi. Un movimento solo in parte spinto dall’aumento dei tassi d’interesse, che porta il risparmio verso prodotti con rendimenti più elevati.

Le perdite di Cinven

Nell’ultimo bollettino mensile, Bankitalia spiega che a spingere al commissariamento è stata la mancata ricapitalizzazione della compagnia da parte del fondo Cinven. A fronte di una Solvency II decisamente deteriorata. Cinven ha poi iniettato 100 milioni nella compagnia, ma in totale il fondo che ha effettuato l’investimento, Fifth Cinven Fund, ha perso circa 500 milioni tra la svalutazione della partecipazione, la cancellazione di un prestito e i 100 milioni iniettati in febbraio. 

Il Fifth Cinven Fund ha sei comparti, per un totale di circa 6,5 miliardi di asset. Non è chiaro in quale comparto si trovasse la partecipazione in Eurovita. Ma per chi ha investito nel fondo, la mancata ricapitalizzazione della compagnia non è stata certo un affare. 

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