Eurovita, cosa rischiano i clienti dopo il blocco dei riscatti - V&A
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Primo pianoRisparmio Dom 26 febbraio 2023

Eurovita, polizze Ramo I garantite, ma con la liquidazione i clienti rischiano perdite

Il commissario Santoliquido (nella foto) ha tempo fino al 31 marzo per mettere in sicurezza Eurovita: cosa può succedere ai clienti Eurovita, polizze Ramo I garantite, ma con la liquidazione i clienti rischiano perdite
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Eurovita, ecco cosa può succedere ai clienti

Quindici miliardi e trecento milioni di asset in gestione, investiti da 353 mila clienti in 414 mila polizze e un coefficiente di solvibilità sotto la soglia minima del 150%. Sono i numeri di Eurovita, la compagnia commissariata dall’Ivass nello scorso mese di gennaio. All’ultimo dato è stata messa una pezza con il commissariamento e il congelamento dei riscatti fino alla fine di marzo deciso dall’Ivass a inizio febbraio.

Ma sono gli altri due numeri a destare attenzione adesso. La crisi, sottolinea l’avvocato Maria Lufrano che assiste da circa un anno alcuni clienti della compagnia, non è nata con il commissariamento. “Siamo riusciti ad aiutare diverse persone, ma è necessario cercare di tutelarne il più possibile”.

Sedici miliardi di asset e 353 mila clienti in Eurovita

Le polizze Vita vendute dalla compagnia sono state distribuite attraverso una rete di 2.500 sportelli di varie banche. Si tratta a tutti gli effetti di prodotti di risparmio. Il commissario Alessandro Santoliquido ha tempo fino al 31 marzo per mettere in sicurezza la compagnia.

L’apporto del fondo inglese Cinven, 100 milioni in conto capitale a fondo perduto, sono un passo in avanti ma ancora non sufficiente. Le indiscrezioni raccolte indicano in 400 milioni l’obiettivo di nuovo capitale. Allo studio, una soluzione “di sistema” con il coinvolgimento di altre compagnie e banche. A innescare la crisi, l’aumento dei tassi d’interesse che ha diminuito il valore dei titoli in portafoglio in maniera repentina.

Gestione separata

Resta da chiarire invece quello che succederà ai clienti dopo il 31 marzo. Ovvero il destino delle polizze in essere. In via generale, le polizze vita tradizionali, definite di Ramo I, sono raccolte nella cosiddetta “gestione separata”, che investe i fondi versati dai clienti. In pratica, si tratta di un patrimonio separato rispetto a quello della compagnia, che può essere incassato solo dai clienti.

Nel bilancio, i titoli della gestione separata vengono contabilizzati al costo di acquisto fino a quando non vengono riscattati. Eventuali oscillazioni del titolo – in positivo o in negativo – rispetto al costo di acquisto vengo contabilizzate nella gestione. Ma eventuali perdite si ripercuotono solo in parte sul cliente, che ha la garanzia del rimborso del 100% del capitale. Garanzia che però viene meno in caso di liquidazione della compagnia. In quel caso anche la gestione separata viene liquidata e il cliente incassa i proventi della vendita.

I fondi assicurativi

Diverso il caso delle polizze assicurative multiramo, dette di Ramo III. Generalmente, si compongono di una parte in gestione separata e una parte investita in fondi assicurativi. Se per la prima parte vale la garanzia del rimborso del 100% del capitale, per la parte investita in fondi non c’è nessuna garanzia. Ma una valutazione di mercato come avviene per qualunque fondo d’investimento. Con potenziali perdite in caso di cali di valore sostenuti.

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