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AperturaRisparmio Mer 07 giugno 2023

Eurovita, salvataggio più lontano: le difficoltà delle piccole e il "no" alla garanzia pubblica

Il nodo dei piccoli istituti e la richiesta di una garanzia pubblica per le banche bloccano il negoziato. Incontro al Mef Eurovita, salvataggio più lontano: le difficoltà delle piccole e il "no" alla garanzia pubblica
Gianluca Paolucci
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Gianluca Paolucci

Ha lavorato per Reuters e La Stampa occupandosi di finanza, crac bancari, criminalità finanziaria e corruzione. Dal 2022 è caporedattore di Verità & Affari e scrive per La Verità e Panorama.

Eurovita, salvataggio più lontano

La soluzione per la vicenda di Eurovita è ancora lontana. A poche settimane dalla scadenza del commissariamento della compagnia, c’è da registrare una nuova spaccatura nelle trattative per il salvataggio. Con il fronte bancario nuovamente restio a intervenire. Oggi pomeriggio, 7 giugno, in un nuovo incontro al Mef si cerca di sbloccare l’impasse

Il nodo delle Ramo I

Lo schema sul quale i vari attori hanno lavorato fin da aprile scorso prevede infatti che i prodotti tradizionali e le polizze Unit Linked vengano rese in carico dalle compagnie assicurative. Mentre le Ramo I, circa 9 miliardi sui 15,3 miliardi totali di investimenti della compagnia, avrebbero visto l’intervento delle banche collocatrici per liquidare i clienti Eurovita che volessero riscattare, portando loro a scadenza la polizza. Dal lato delle compagnie assicurative, Generali ha assunto il ruolo di capofila del gruppo che dovrà intervenire nello spezzatino. Ovvero, oltre al Leone, Intesa Vita, Poste Vita, Allianz e Unipol

Garanzia pubblica

A innescare la frattura è stata questa volta la necessità per una serie di banche piccole di limitare i danni sul proprio bilancio derivanti dai riscatti dei propri clienti sulle polizze Ramo I. Le banche più grandi, Unicredit e Intesa Sanpaolo in testa, hanno manifestato la propria disponibilità a intervenire in soccorso delle banche più piccole. A patto di ottenere uno schema di garanzia pubblica che evitasse impatti sui propri bilanci. Opzione che però, a oggi, non viene ritenuta percorribile dal Mef.

Il 30 giugno si avvicina

Tutto ancora da definire quindi, con il destino dei 353 mila clienti di Eurovita ancora incerto. Il prossimo 30 giugno scade il commissariamento e il conseguente blocco dei riscatti. La possibilità di una ulteriore proroga del blocco è ritenuta concreta ormai da settimane. Legata però ad un accordo per il salvataggio ormai definito e solo da mettere a punto. Accordo che a oggi, salvo sorprese, sembra però lontano.

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