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Risparmio Mer 15 febbraio 2023

Meloni in pressing: più Btp agli italiani. Ma serve un premio

La quota detenuta dal retail è pari all’8,9%, mentre nel 2000 era pari al 28,7%. Ci sono ancora molti margini per aumentarla Meloni in pressing: più Btp agli italiani. Ma serve un premio GIORGIA MELONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Giuseppe Giusto
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Giuseppe Giusto

Il pressing della Meloni sui Btp

Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni in una recente intervista ha affermato la necessità di trovare delle soluzioni che convincano i risparmiatori a sottoscrivere Titoli di Stato Italiani. Nel nostro ultimo articolo (“Il nostro debito pubblico nelle mani dei risparmiatori italiani. Ecco come incentivare l’acquisto dei Btp”) abbiamo suggerito agli esperti economici del Tesoro un meccanismo finanziario per consentire ai sottoscrittori dei titoli di mantenere il valore del patrimonio investito sempre pari a 100.

Facciamo un esempio, chi ha acquistato l’ultimo Btp Italia investendo 10.000 euro oggi si ritrova a perdere 104 euro con un decremento di circa l’1,04%, é anche vero che hanno incassato una cedola, ma questo rientrava nei patti di sottoscrizione. Il Governo punta ad aumentare la quota di accumulatori italiani di titoli di Stato retail per ridurre il rischio di dover incrementare la percentuale di titoli sottoscritti da “detentori esteri” con rendimenti significativi per stimolarli ad acquistare i nostri titoli di stato.

Il retail si riavvicina

Molti analisti si ritengono soddisfatti dai segnali di riavvicinamento dei risparmiatori italiani retail verso le sottoscrizioni dei titoli italiani facenti parte del debito pubblico nei loro portafogli, ma i dati confermano il contrario, a tutto ottobre 2022 ( fonte Banca d’Italia), la quota detenuta é pari all’8,9%, mentre nel 2000 era pari al 28,7%, una bella differenza. Bene ha fatto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a sottolineare che il nostro debito pubblico elevato schiaccia l’Italia limitandone non solo l’autonomia, ma ci pone in una posizione di debolezza nella negoziazione di politiche espansive e competitive nei confronti degli altri Stati europei.

Gli investitori istituzionali (banche, assicurazioni ecc.) detenevano nel 2000 una quota del debito pubblico pari al 37,4 %, ad ottobre del 2022 (fonte Banca d’Italia) si é incrementata attestandosi al 64,2 %, una percentuale molto significativa. Ci dobbiamo ritenere soddisfatti? Siamo consapevoli che per il Tesoro il segmento delle banche e le compagnie di assicurazione rappresentano una garanzia indispensabile per la tenuta del debito pubblico, tenuto presente che solo il comparto assicurativo ne detiene circa il 10%.

Negli ultimi cinque anni

Ma in questi ultimi cinque anni i titoli di stato italiani (fonte Banca d’Italia) nei portafogli delle Compagnie di Assicurazione hanno effettuato una rapida retromarcia passando dal 46% del 2017 al 36% fino al 30% del settembre del 2022, un dato che comunque resta ancora più elevato rispetto alla media europea pari al 25%. In termini numerici le Compagnie detenevano nel 2017 310 miliardi di bond governativi, nel 2022 erano scesi a 245 miliardi. Gli investitori hanno preferito diversificare i loro asset sottoscrivendo titoli di stato stranieri, fondi d’investimento e azioni.

Le polizze a capitale garantito di ramo I

Le polizze a capitale garantito di ramo I hanno sempre soddisfatto le esigenze dei risparmiatori perché rappresentano uno scudo contro la perdita di valore del proprio patrimonio. Inflazione permettendo. Quindi per stimolare gli italiani a sottoscrivere debito pubblico, ci ricolleghiamo all’intervista del Presidente del Governo Giorgi Meloni per evidenziare un concetto che ha espresso: “Da parte del Governo c’è la massima attenzione al tema, ma una Nazione con un debito pubblico elevato come il nostro non deve perdere di vista la sostenibilità della finanza pubblica. Al momento la situazione finanziaria italiana é sotto controllo: nonostante i tassi d’interesse della Bce in rialzo, lo spread é basso e il debito non é esploso. In ogni caso, noi vogliamo agire al più presto: con il ministro Giorgetti stiamo lavorando per mettere al sicuro il nostro debito da nuovi shock finanziari e attrarre la fiducia dei risparmiatori e degli investitori, anche nel medio periodo. Vogliamo ridurre la dipendenza dai creditori stranieri, aumentando il numero di italiani e residenti in Italia che detengono quote di debito”.

Il nuovo Btp Italia, che avrà una durata di cinque anni, pensato per i piccoli risparmiatori, con premio fedeltà all’8 per mille verrà offerto dal 6 all’8 marzo, incrociamo le dita ed esortiamo i risparmiatori italiani ad acquistarlo.

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