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AperturaRisparmio Mar 07 marzo 2023

Come difendersi dalla volatilità: i mercati emergenti offrono uno scudo

Kirstie Spence, Portfolio Manager di Capital Group, spiega quali sono i mercati emergenti da tenere in considerazione. Come difendersi dalla volatilità: i mercati emergenti offrono uno scudo
Gianluca Baldini
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Gianluca Baldini

Le opportunità offerte dai mercati emergenti

I rendimenti in valuta locale dei mercati emergenti possono essere uno scudo contro la volatilità. A dirlo è Kirstie Spence, Portfolio Manager di Capital Group che, a Verità&Affari, spiega quali possono essere i mercati emergenti da tenere d’occhio in questo momento.

Quali sono i fattori da osservare nel debito dei mercati emergenti?

“Lo scenario macroeconomico globale è stato il principale catalizzatore dei rendimenti del debito dei mercati emergenti nel 2022 e sembra destinato a svolgere lo stesso ruolo anche nel 2023. Nel contesto attuale, ci sono tre principali fattori di influenza: inasprimento delle condizioni finanziarie in primis negli Stati Uniti, rafforzamento del dollaro americano e indebolimento della crescita globale. Le condizioni finanziarie negli Stati Uniti (la facilità di accesso ai finanziamenti da parte di imprese e famiglie) sono notevolmente peggiorate nel 2022 a seguito dei più rapidi e ampi aumenti dei tassi d’interesse statunitensi dai primi anni ’80. L’inasprimento delle condizioni finanziarie negli Stati Uniti si ripercuote direttamente sul debito dei mercati emergenti attraverso l’incremento dei tassi d’interesse sul debito denominato in dollari. Tuttavia, la differenza nei tassi reali (il tasso d’interesse percepito dagli investitori al netto dell’inflazione) offerti dai mercati emergenti rispetto a quelli sviluppati rimane positiva e allettante al confronto con altre classi di attivi. Ciò dovrebbe contribuire ad attenuare l’impatto dell’inasprimento delle condizioni finanziarie statunitensi”.

Come influiscono invece il dollaro forte e l’indebolimento dell’economia globale?

“Il continuo rafforzamento del dollaro durante il 2022 ha esacerbato le perdite nel debito in valuta locale dei mercati emergenti e fatto lievitare i costi di finanziamento estero per i paesi emergenti. La crescita globale ha subito un brusco rallentamento a causa dell’accelerazione dei rialzi dei tassi d’interesse, dell’inflazione galoppante e del conflitto tra Russia e Ucraina. La fine della politica zero Covid in Cina potrebbe fornire un impulso tempestivo alla crescita globale e regionale, ma difficilmente riuscirà a fungere da motore per rilanciare le quotazioni nei mercati emergenti e i prezzi delle materie prime, visti i crescenti limiti del suo modello di espansione e le spinte geopolitiche per una de-globalizzazione”.

Quali Paesi possono offrire più opportunità in questo momento?

“Al momento ci sembra che a offrire il maggior valore siano i Paesi dell’America Latina, come Brasile, Messico e Colombia, dove le banche centrali hanno già aumentato i tassi d’interesse, contribuendo a mantenere l’inflazione sotto controllo e a sostenere i tassi di cambio. Inoltre, i Paesi dell’America Latina stanno ampiamente beneficiando dell’incremento dei prezzi delle materie prime e sono meno esposti al conflitto in Ucraina. Nell’Europa centrale sembrano esserci delle opportunità all’orizzonte. Lo scenario dei bassi tassi d’interesse a cui abbiamo assistito in Europa per anni sta per volgere al termine. Le banche centrali di tutta la regione hanno attuato forti rialzi dei tassi per domare l’inflazione. Di recente, sia la Repubblica Ceca che la Polonia hanno mantenuto i tassi invariati e potrebbero ora aver raggiunto la fine dei cicli di incremento”.

Cosa prevedete, dunque, per il debito dei mercati emergenti?

“Il contesto globale si conferma difficile per il debito dei mercati emergenti e la volatilità sembra destinata a proseguire anche nel 2023. Detto questo, le valutazioni sono notevolmente migliorate e il debito dei mercati emergenti sembra ora scontare i rischi noti, motivo per cui potrebbe offrire un potenziale di rendimento allettante per gli investitori con approccio di lungo termine basato sulla ricerca. Da parte nostra, intravediamo buone opportunità nei titoli in valuta locale di alcuni paesi che si sono dimostrati proattivi nelle loro risposte di politica monetaria”.

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